Didattica attiva

Didattica attiva

Ci sono molteplici approcci per far in modo che gli alunni usufruiscano del proprio diritto allo studio. Uno tra questi è la didattica attiva.

Essa si è affermata come una delle strategie più efficaci per coinvolgere gli studenti. Lo scopo è quello di renderli protagonisti del proprio apprendimento e favorire la comprensione profonda dei contenuti.

La didattica attiva li incoraggia a partecipare attivamente alle lezioni, a lavorare in gruppo, a risolvere problemi e a mettere in pratica ciò che hanno imparato. Lo fa attraverso elementi come gli strumenti digitali e la didattica laboratoriale.

Una situazione che può rivelarsi essenziale per ogni tipologia di docente. Infatti, la metodologia in questione è in grado di aiutare gli allievi a mettere in pratica quanto appreso al livello teorico.

Cosa si intende per didattica attiva?

La didattica attiva ha un ruolo indispensabile all’interno dell’istruzione contemporanea. La stessa, infatti, vuole rendere gli allievi veri e propri protagonisti del processo di apprendimento.

Lo fa attraverso lezioni partecipate in cui i discenti possono mettere in pratica quanto appreso dalle spiegazioni degli insegnanti. Questo metodo didattico si differenzia dalla tradizionale modalità di insegnamento.

Infatti, solitamente i discenti sono principalmente dei passivi destinatari delle informazioni trasmesse dall’insegnante in cattedra.

Il coinvolgimento in questione, inoltre, può avvenire attraverso discussioni, esercitazioni pratiche, simulazioni, giochi di ruolo, progetti di gruppo, ecc. L’apprendimento esperienziale, dunque, diventa un punto cardine di tale metodo.

Gli studenti imparano facendo, sperimentando e riflettendo sulle loro esperienze. Non solo, poiché i docenti nella didattica attiva agiscono come facilitatori della fruizione del sapere.

Lo fanno guidando i propri alunni e fornendo supporto quando necessario, anziché limitarsi a trasmettere informazioni in modo unidirezionale. Una metodologia arricchente per entrambe le parti chiamate in causa che deve essere appresa da quanti vogliano operare nella scuola oggi.

L’attivismo pedagogico

Parlando di didattica attiva non si può non menzionare l’attivismo pedagogico di Dewey. Quest’ultimo, infatti, stimola l’apprendimento attraverso le azioni concrete dei discenti.

Secondo il filosofo e pedagogista statunitense, infatti, gli alunni sono in grado di assimilare con maggior precisione. Ciò avviene quando hanno occasione di mettere in pratica le lezioni.

Dewey credeva che l’educazione dovesse essere centrata sugli interessi e sulle esperienze degli studenti. Gli allievi, quindi, dovrebbero imparare attraverso l’azione, l’osservazione e la riflessione.

Un altro aspetto chiave è l’interazione sociale nell’apprendimento. Gli studenti, quindi, dovrebbero collaborare con i loro compagni di classe, discutere le loro idee e risolvere problemi insieme. 

Tale approccio non solo favorisce la condivisione di diverse prospettive, ma anche lo sviluppo delle capacità sociali degli allievi chiamati in causa.

Elementi che devono essere assimilati da quanti abbiano intenzione di operare nel mondo della scuola come docenti del futuro.

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