Sogni di salire in cattedra e formare le nuove generazioni, ma non sai da dove cominciare? Il percorso per diventare insegnante in Italia può sembrare complesso, ma questa guida è stata creata apposta per te. Ti spiegheremo in modo semplice che cos’è l’abilitazione all’insegnamento e ti accompagneremo, passo dopo passo, alla scoperta di tutti i requisiti e degli step necessari per trasformare la tua aspirazione in una professione.
PARTE 1: IL PUNTO DI PARTENZA – COSA SERVE PRIMA DI INIZIARE?
Vuoi diventare insegnante ma non sai da dove cominciare? Tutto parte da qui.
Prima ancora di pensare a concorsi o abilitazioni, è fondamentale capire se hai i requisiti giusti per accedere all’insegnamento. Questo significa conoscere il valore del tuo titolo di studio, verificare se è compatibile con la materia che vuoi insegnare e, se necessario, colmare eventuali lacune.
In questa prima parte ti spieghiamo in modo semplice e pratico quali lauree servono, come funziona il sistema delle classi di concorso e cosa fare se ti mancano alcuni esami. Inizia il tuo percorso con basi solide: il resto verrà dopo.

La Laurea Giusta: Le Fondamenta per Insegnare
Tutti i sogni iniziano da una base solida. Se il tuo è quello di insegnare, la prima pietra da posare è una laurea che ti apra le porte dell’aula. Non basta l’entusiasmo, né la passione per una materia: per accedere alla professione docente serve un titolo preciso, riconosciuto e coerente con le materie che vorrai insegnare.
Scegliere la laurea giusta non è solo una formalità: è il primo passo strategico per costruire una carriera educativa concreta, stabile e duratura. Questa sezione ti guiderà a capire quale tipo di laurea ti serve, perché è così importante e come puoi verificare – fin da subito – se sei sulla strada giusta.
Il requisito base: la Laurea Magistrale
Il primo requisito essenziale per diventare insegnante nella scuola secondaria di primo e secondo grado è possedere una laurea magistrale (o specialistica) coerente con la materia che si desidera insegnare.
In alcuni casi, come per le scuole dell’infanzia e primarie, sono richiesti percorsi specifici come la laurea in Scienze della Formazione Primaria.
Ma se il tuo obiettivo è insegnare alle medie o alle superiori, la tua laurea deve essere abilitante a una o più classi di concorso.
Le Classi di Concorso
Per capire quali materie puoi insegnare con il tuo titolo di studio, devi fare riferimento alla Classe di Concorso (CdC): un codice alfanumerico che stabilisce quali discipline puoi insegnare in base alla tua laurea.
📌 Esempio: hai una laurea magistrale in Lettere moderne? Potresti accedere alla classe di concorso A-22, che abilita all’insegnamento di Italiano, Storia e Geografia nella scuola secondaria di primo grado.
Le classi di concorso sono elencate e aggiornate dal Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), che pubblica una tabella ufficiale dove ogni CdC è associata a specifici titoli di studio.
Verifica il Tuo Percorso: Come Controllare i CFU Necessari
Anche se possiedi una laurea “teoricamente compatibile”, potresti non aver sostenuto tutti i crediti formativi universitari (CFU) richiesti per accedere a una determinata classe di concorso.
In quel caso, è fondamentale verificare il dettaglio degli esami sostenuti e confrontarli con i requisiti richiesti dal Ministero.
Dove puoi trovare le informazioni ufficiali?
- Sito del Ministero dell’Istruzione: cerca la tabella delle classi di concorso e consulta l’elenco dei CFU richiesti per ciascuna.
- Puoi chiedere supporto all’ufficio orientamento del tuo Ateneo.
Hai degli esami mancanti? Ecco cosa devi fare
Se ti accorgi di non avere tutti i CFU richiesti, non devi ricominciare tutto da capo: puoi integrare gli esami mancanti iscrivendoti a corsi singoli presso le università.
A tal proposito, i corsi singoli sono insegnamenti universitari che puoi frequentare senza dover seguire un intero corso di laurea. Al termine, sosterrai l’esame e i CFU acquisiti saranno valutabili ai fini dell’accesso alla classe di concorso.
Per regolarti in questa miriade di informazioni devi consultare l’offerta formativa del tuo ateneo o di università online; iscriverti ai corsi singoli richiesti; conservare tutta la documentazione per dimostrare il possesso dei CFU in fase di candidatura o iscrizione al percorso abilitante.
PARTE 2: IL CUORE DEL PERCORSO – COS’È E COME SI OTTIENE L’ABILITAZIONE?
Se hai scelto la laurea giusta e verificato la tua classe di concorso, è ora di affrontare il passaggio decisivo: ottenere l’abilitazione all’insegnamento.
Senza abilitazione non puoi partecipare ai concorsi ordinari né accedere a una cattedra a tempo indeterminato.
L’abilitazione all’insegnamento è il titolo chiave che dimostra non solo la tua preparazione nella disciplina, ma anche la tua competenza nel trasmetterla.
In questa sezione ti spieghiamo cos’è l’abilitazione, a cosa serve e soprattutto quali sono i percorsi attualmente previsti dalla normativa, con un focus sul nuovo sistema abilitante da 60 CFU.
L’Abilitazione all’Insegnamento: La “Patente” per Diventare Docente
Immagina l’abilitazione all’insegnamento come la patente per guidare una classe. Non basta “conoscere la materia” (come un pilota che conosce la fisica del volo): bisogna dimostrare di saperla insegnare in modo efficace, gestire dinamiche di gruppo, progettare lezioni e valutare i progressi degli studenti.
L’abilitazione è l’attestato che dice “Sei pronto per la cattedra”, il passaggio che trasforma una conoscenza accademica in una competenza realizzata in aula.
L’abilitazione non è solo un titolo: è il requisito imprescindibile per partecipare ai concorsi pubblici per l’ingresso in ruolo, ossia per diventare insegnante a tempo indeterminato nella scuola secondaria di I e II grado.
Dal 2025, per partecipare ai concorsi a cattedra, è obbligatoria l’acquisizione dell’abilitazione attraverso 60 CFU di formazione specifica, come previsto dal DPCM del 4 agosto 2023.
Senza abilitazione, non puoi concorrere per una cattedra stabile. Al massimo potresti ottenere incarichi di supplenza, ma con limitata possibilità di stabilità e carriera. L’abilitazione, dunque, è ciò che ti consente di entrare nelle graduatorie nazionali e accedere ai posti di ruolo.

I Percorsi Universitari Abilitanti da 60 CFU: La Scuola per Futuri Insegnanti
Per diventare insegnante nella scuola secondaria italiana, non basta una laurea: serve un titolo aggiuntivo che certifichi la tua capacità di insegnare. Questo titolo si chiama abilitazione all’insegnamento, e si ottiene attraverso un percorso universitario abilitante da 60 CFU.
Il percorso da 60 CFU è un corso universitario post-laurea, regolamentato a livello nazionale, che fornisce agli aspiranti docenti le competenze pedagogiche, didattiche, metodologiche e pratiche necessarie per insegnare in modo professionale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
I CFU (Crediti Formativi Universitari) sono l’unità di misura del carico di lavoro dello studente: 1 CFU corrisponde a circa 25 ore di attività formativa, comprensive di lezioni frontali, studio individuale, esercitazioni e prove di verifica.
Un percorso da 60 CFU equivale a circa 1.500 ore di formazione, distribuite tra lezioni teoriche e attività pratiche.
I 60 CFU rappresentano quindi una formazione strutturata e obbligatoria che completa la preparazione accademica di base e ti consente di ottenere l’abilitazione per una specifica classe di concorso, cioè per insegnare determinate materie.
Il contenuto dei percorsi abilitanti è stato definito dal Ministero dell’Istruzione e dell’Università per garantire un livello di preparazione omogeneo e qualificato. Le aree formative previste coprono tutti gli aspetti fondamentali dell’insegnamento moderno:
🧠 1. Pedagogia e Psicologia dell’Educazione
Qui impari come apprendono gli studenti, le tappe dello sviluppo cognitivo e affettivo, i bisogni educativi speciali e il funzionamento dei gruppi in classe. È la base teorica che ti permette di capire chi hai di fronte e come approcciarti ai diversi stili di apprendimento.
🛠️ 2. Didattica Disciplinare e Metodologie Didattiche
Questa parte ti insegna come insegnare la tua materia in modo efficace, utilizzando strategie didattiche aggiornate, tecnologie digitali, approcci personalizzati e tecniche di verifica dell’apprendimento.
Non è solo “sapere” la disciplina, ma saperla trasmettere.
🤝 3. Gestione della Classe e Inclusione
Si approfondiscono temi legati alla convivenza in aula, alla gestione dei conflitti, al rispetto delle differenze, e soprattutto alle strategie di inclusione scolastica per studenti con disabilità, DSA, BES o provenienti da contesti complessi.
🏫 4. Tirocinio Diretto e Indiretto (almeno 20 CFU)
Una parte fondamentale del percorso è il tirocinio pratico, che si svolge in una scuola secondaria. Qui, sotto la guida di docenti esperti, metti in pratica quanto appreso: prepari lezioni, osservi dinamiche reali, impari a rapportarti con studenti e colleghi.
Il tirocinio include anche ore di progettazione, auto-riflessione e confronto con tutor universitari.
Come si conclude il percorso?
Alla fine del corso da 60 CFU, dovrai affrontare una prova finale abilitante, composta da:
- Una prova scritta, basata su casi pratici emersi durante il tirocinio.
- Una lezione simulata, della durata massima di 45 minuti, con progettazione didattica e spiegazione delle scelte pedagogiche.
Superare entrambe le prove con una votazione minima di 7/10 è condizione necessaria per ottenere l’abilitazione all’insegnamento.
Ecco i vantaggi principali del percorso abilitante da 60 CFU:
- È l’unico percorso oggi riconosciuto per ottenere l’abilitazione dopo l’entrata in vigore della riforma prevista dalla legge n. 79/2022 e dal DPCM del 4 agosto 2023.
- Consente l’accesso ai concorsi per insegnanti di ruolo, cioè a tempo indeterminato.
- Forma davvero al mestiere del docente, unendo teoria e pratica.
- È valido su tutto il territorio nazionale e per le graduatorie (GPS e concorsi ordinari).
I percorsi abilitanti possono essere organizzati da Università pubbliche e private accreditate, Università telematiche autorizzate e, eventualmente, consorzi universitari e enti partner riconosciuti dal MUR (Ministero dell’Università e della Ricerca).
L’accesso ai corsi avviene tramite bando pubblico. Possono partecipare laureati (magistrale o a ciclo unico) che abbiano i requisiti di accesso alla classe di concorso e, in alcuni casi, anche neolaureandi o chi ha già acquisito i 24 CFU secondo il vecchio ordinamento (entro i limiti di legge).
La durata media è di 8–12 mesi, ma può variare a seconda dell’organizzazione del percorso (tempo pieno o parziale). I costi sono stabiliti dalle università, ma in genere si aggirano tra 2.000 e 3.500 euro, a seconda del tipo di ateneo e della modalità (in presenza o online).
PARTE 3: DIVENTARE DOCENTE – LE STRADE PER ENTRARE A SCUOLA
Che tu abbia o meno ottenuto l’abilitazione, arriva il momento di trasformare la tua preparazione in un vero incarico di insegnamento. Ma come si entra realmente in classe?
In Italia esistono due principali strade per iniziare a lavorare nella scuola pubblica: partecipare ai concorsi per diventare insegnante di ruolo o accettare incarichi di supplenza, anche temporanei, attraverso le graduatorie.
Questa sezione ti guiderà tra i diversi percorsi di accesso: capiremo come funziona il concorso ordinario, quali sono i requisiti richiesti, come ci si prepara e quali sono le possibilità offerte dalle GPS e Mini call veloce, le vie più comuni per iniziare a fare esperienza e costruire una carriera nella scuola.
Che tu voglia ottenere subito una cattedra stabile o cominciare con un incarico annuale, qui troverai tutte le informazioni necessarie per muovere i tuoi primi passi da docente.

Il Concorso Pubblico: La Via per il Posto di Ruolo
Una volta ottenuta l’abilitazione all’insegnamento, hai finalmente in mano il requisito fondamentale per partecipare ai concorsi pubblici nazionali per docenti di ruolo. I concorsi, disciplinati dal DLgs 59/2017, modificato dal DL 36/2022 e regolati dai bandi del Ministero dell’Istruzione, sono la principale via di accesso al posto fisso nella scuola statale.
A partire dal 1°Gennaio 2025, come stabilito dal nuovo sistema di reclutamento, non sarà più possibile partecipare al concorso senza essere abilitati (salvo specifiche deroghe per le STEM o situazioni transitorie previste dai bandi).
Il concorso per insegnanti è una procedura selettiva nazionale volta all’assunzione a tempo indeterminato di docenti nella scuola statale, sia per la scuola secondaria di primo che di secondo grado. Superarlo significa accedere direttamente al posto di ruolo, cioè ottenere stabilità lavorativa, economica e previdenziale.
Il concorso ordinario si articola generalmente in: una prova scritta: quiz a risposta multipla su competenze disciplinari, pedagogiche, didattiche e linguistiche (inglese livello B2); una prova orale: lezione simulata e colloquio su contenuti della CdC, didattica, metodologie, tecnologie; la valutazione titoli: punteggio aggiuntivo per titoli accademici, esperienze di insegnamento e abilitazione.
L’esito finale determina l’inserimento in una graduatoria di merito, valida per l’assunzione a tempo indeterminato nelle regioni/province richieste.
Le Supplenze: Un Altro Modo per Iniziare a Insegnare
Le supplenze sono incarichi a tempo determinato assegnati per coprire posti vacanti o temporaneamente scoperti nella scuola pubblica. Sono la modalità più immediata e concreta per iniziare a insegnare prima di ottenere il ruolo.
Esistono diverse tipologie di supplenze:
- Annuali fino al 31 agosto: coprono cattedre vacanti.
- Fino al termine delle attività didattiche (30 giugno): per esigenze temporanee.
- Brevi e saltuarie: per assenze temporanee di docenti di ruolo.
Le GPS: la classifica dei supplenti
Per ottenere supplenze, è necessario iscriversi alle GPS – Graduatorie Provinciali per le Supplenze, che si aggiornano ogni due anni. Ogni candidato può scegliere una sola provincia e una o più classi di concorso compatibili con il proprio titolo di studio. Ma come funzionano?
Le GPS sono elenchi ordinati per punteggio: chi è più in alto ha più possibilità di ricevere un incarico. I punteggi vengono assegnati in base a:
- Titoli di studio.
- Servizi di insegnamento.
- Possesso di Certificazioni linguistiche e informatiche.
- Abilitazione.
Il grande vantaggio dell’abilitazione: la prima fascia GPS
Uno dei vantaggi più concreti dell’abilitazione all’insegnamento è la possibilità di entrare in prima fascia delle GPS. Le graduatorie sono infatti divise in:
- Prima fascia: per docenti abilitati.
- Seconda fascia: per candidati non abilitati, ma in possesso di titoli validi per la classe di concorso.
Entrare in prima fascia ti garantisce priorità assoluta nell’assegnazione delle supplenze. In molte province, i posti annuali vengono coperti interamente attingendo dalla prima fascia, rendendo l’abilitazione un requisito quasi imprescindibile per iniziare a lavorare da subito.
PARTE 4: DOMANDE E RISPOSTE – CHIARIAMO OGNI DUBBIO
Eccoci giunti all’ultima parte di questa guida: la sezione dedicata alle domande più frequenti che ci sono giunte in redazione da parte degli aspiranti docenti che puntano alla cattedra.

FAQ per Aspiranti Insegnanti: Le Risposte che Cerchi
Una sezione strutturata con domande semplici e risposte dirette, pensate per chi parte da zero.
Posso insegnare con la sola laurea triennale?
Generalmente no per le scuole medie e superiori, dove è richiesta la laurea magistrale. Fanno eccezione alcuni profili, come gli Insegnanti Tecnico Pratici (ITP) per i quali, fino a fine 2025, è sufficiente il diploma.
Cosa sono esattamente i CFU?
Sono “Crediti Formativi Universitari”. Ogni esame che superi all’università ti assegna un certo numero di CFU. Per insegnare una materia, la legge richiede che tu abbia superato esami specifici in quel settore.
Quanto costa e quanto dura il percorso di abilitazione da 60 CFU?
Il percorso dura circa un anno accademico. Il costo massimo è fissato per legge a 2.500 euro, ma le università possono offrire prezzi inferiori.
L’abilitazione è obbligatoria per insegnare?
È obbligatoria per diventare insegnante di ruolo tramite concorso ordinario. Per le supplenze, è possibile lavorare anche senza (inserendosi in seconda fascia GPS), ma con l’abilitazione si ha una priorità molto più alta.
Una volta che ho l’abilitazione, ho il posto di lavoro assicurato?
No. L’abilitazione è il requisito per partecipare al concorso. Il posto di ruolo si ottiene vincendo il concorso.
Sento spesso parlare di “docenti ITP”, chi sono?
Sono gli Insegnanti Tecnico Pratici, docenti che insegnano materie pratiche e di laboratorio negli istituti tecnici e professionali (es. laboratorio di cucina, di meccanica, etc.). Per loro, i requisiti di accesso sono stati storicamente diversi.
 
					 
 
			

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

