Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha tenuto un incontro con le organizzazioni sindacali per discutere del decreto interministeriale relativo alla revisione delle classi di concorso. Questa iniziativa fa parte di un più vasto progetto di Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Aderendo ai termini inderogabili stabiliti dalla Commissione europea.
Secondo la Flc Cgil, le modifiche relative alla riorganizzazione delle classi di concorso mirano a migliorare il sistema educativo. “Il Dlgs 59/2017 – scrive il sindacato – richiede un intervento che vada nella direzione di una razionalizzazione delle classi di concorso. Che ha come finalità quella di favorire l’interdisciplinarietà anche in vista delle procedure di reclutamento.
La stessa Flc Cgil ha, quindi, chiarito: “L’Amministrazione ha illustrato le motivazioni e le norme che hanno richiesto la predisposizione del decreto e la logica seguita nella stesura del provvedimento. La scelta di tempi così stretti è stata collegata agli impegni assunti con la Commissione europea nell’ambito dell’attuazione della riforma del reclutamento prevista nel PNRR. La Commissione non ha accettato deroghe sulle tempistiche. E benché al Ministero si ritenesse che la revisione delle classi di concorso potesse essere avviata dal 2025, questa impostazione non è stata accolta.
SOMMARIO
ToggleRevisione classi di concorso
Una Commissione, formata nel giugno 2023, ha dato il via a una significativa revisione delle classi di concorso, proseguendo un processo iniziato dal Ministero nel 2018. L’obiettivo principale è stato quello di semplificare e razionalizzare il sistema educativo.
Nell’intento di ottimizzare l’efficienza del sistema, la Commissione ha intrapreso l’accorpamento di varie classi di concorso. Il criterio adottato per queste modifiche si è basato sull’omogeneità dei titoli di accesso richiesti per ciascuna disciplina. Questo ha comportato la fusione di diverse classi in un unico ambito di insegnamento, con l’intento di creare un sistema più integrato e meno frammentato.
Il risultato di questo lavoro è una struttura più snella e adattabile, che si allinea meglio alle esigenze contemporanee del settore dell’istruzione e facilita il percorso di reclutamento degli insegnanti:
- A-01 (Arte e immagine nella scuola secondaria di I grado) e A-17 (Disegno e storia dell’arte negli istituti di istruzione secondaria di II grado);
- A-12 (Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-22 (Italiano, storia, geografia, nella scuola secondaria di I grado);
- A-24 (Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-25 (Lingua inglese o seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado);
- A-29 (Musica negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-30 (Musica nella scuola secondaria di I grado);
- A-48 (Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-49 (Scienze motorie e sportive nella scuola secondaria di I grado).
Novità e semplificazione delle classi di concorso
Le recenti modifiche apportate dalla Commissione hanno introdotto significative novità anche alle classi di concorso A-28 e A-23:
- Classe di concorso A-28: i CFU necessari per accedere a questa classe sono stati ridotti. In precedenza, i crediti formativi universitari richiesti superavano addirittura i 120, tipici di una laurea magistrale. Questa modifica rende l’accesso alla classe A-28 più accessibile e meno oneroso in termini di requisiti accademici.
- Classe di concorso A-23: È stato deciso di riconoscere i titoli rilasciati da qualsiasi ateneo per la classe A-23. In precedenza, il DM 92/2016 aveva specificato un elenco di titoli e istituzioni riconosciuti per il rilascio di titoli validi in questa classe. L’aggiornamento recente ha allargato il campo di riconoscimento, facilitando così l’accesso a questa classe di concorso.
Queste modifiche sono parte di un ampio sforzo di semplificazione e omogeneizzazione del sistema di reclutamento. Con l’intento di renderlo più flessibile e adattabile alle esigenze attuali.
Revisione classi di concorso: il punto di vista della Flc Cgil
La Flc Cgil ha espresso, da parte sua, tutta una serie di contestazioni riguardo alla riforma delle classi di concorso, sintetizzate nei seguenti punti:
- critica alla Commissione per non aver coinvolto adeguatamente i sindacati;
- preoccupazione per la giustificazione dell’urgenza legata al PNRR e per l’inopportunità di interventi non essenziali, in particolare sulla classe A-23;
- mancanza di informazioni chiare sulle modifiche apportate, obbligando i sindacati a richiederle;
- preoccupazioni per le conseguenze dell’accorpamento di classi di concorso su mobilità e reclutamento, specialmente per i docenti con abilitazione in una sola delle classi ora abbinate;
- necessità di definire i titoli che consentiranno l’accesso alle classi del profilo B, in linea con le previsioni del Dlgs 59/2017;
- segnalazione dei rischi legati al richiamo alle equiparazioni previste dal DI 9 luglio 2009, che potrebbero causare confusione nelle scuole e negli uffici di reclutamento;
- richiesta di approfondimenti specifici data la peculiarità del settore artistico e musicale coreutico e il lungo periodo transitorio trascorso;
- critica all’apertura verso titoli della classe A-23 rilasciati da qualunque ateneo senza parametri qualitativi definiti, nonostante il parere negativo del CSPI;
- richiesta di un dibattito ampio e dettagliato, adeguato alla complessità della materia. Con un prossimo aggiornamento del tavolo di discussione prontamente fissato per il 16 novembre 2023.
- permanente contrarietà alla modifica di un aspetto centrale della vita scolastica senza il coinvolgimento di chi affronta quotidianamente le problematiche connesse.