I percorsi abilitanti, introdotti dalla Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti (approvata con la legge n. 79 del 29 giugno 2022 – conversione in legge, con modificazioni, del decreto n. 36 del 30 aprile 2022), rappresentano il nuovo modello di formazione iniziale e accesso all’insegnamento per la scuola Secondaria di primo e secondo grado. Il quadro normativo di riferimento è il DPCM del 4 agosto 2023, che ha delineato la struttura di questi tracciati formativi, che sostituiscono di fatto il precedente requisito dei 24 CFU.
L’obiettivo principale della riforma consiste nell’elevare la qualità della preparazione dei futuri docenti, per assicurare il possesso di solide competenze disciplinari, pedagogiche e didattico-metodologiche. La normativa pone, inoltre, una forte attenzione sulle capacità relazionali, sulla formazione orientata all’inclusione e sulle competenze digitali e linguistiche, necessarie per affrontare le sfide della scuola contemporanea e per garantire un’offerta didattica completa.
1. Cosa Sono i Percorsi Abilitanti e Perché Sono Fondamentali
Il nuovo percorso di reclutamento
I percorsi abilitanti – che rappresentano la principale novità della Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti (nota anche come Riforma Bianchi) – costituiscono il nuovo e unico canale per l’ottenimento dell’abilitazione all’insegnamento nella scuola Secondaria di primo e secondo grado.
Con la loro introduzione, il sistema formativo abbandona definitivamente il precedente modello basato sul possesso dei 24 CFU come requisito di accesso ai concorsi.
L’abilitazione diventa, pertanto, un titolo di qualificazione professionale che attesta il completamento di un percorso universitario e accademico strutturato.
Il fine è garantire che ogni futuro insegnante possieda non solo la padronanza della propria disciplina, ma anche le competenze pratiche e teoriche indispensabili per la gestione della classe e per una didattica efficace.
Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2025 – con l’entrata in vigore a pieno regime della Riforma – l’abilitazione all’insegnamento è a tutti gli effetti un requisito di accesso imprescindibile per l’accesso ai concorsi a cattedra.
Il nuovo percorso di reclutamento sarà, pertanto, così strutturato:
- laurea magistrale (triennale per ITP) + percorso di abilitazione di 60 CFU/CFA + concorso + anno di prova in servizio con test finale e valutazione conclusiva.

Il quadro normativo di riferimento dei percorsi abilitanti
Il riferimento normativo fondamentale che disciplina i nuovi percorsi abilitanti di formazione iniziale è il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 4 agosto 2023.
Il provvedimento, noto anche come “DPCM 60 CFU“, rappresenta il decreto attuativo della riforma del reclutamento introdotta dalla Legge n. 79/2022.
All’interno del testo vengono definiti con precisione l’architettura organizzativa e i contenuti dell’offerta formativa.
Il DPCM stabilisce la ripartizione dei crediti tra le diverse aree disciplinari e pedagogiche, le modalità di svolgimento del tirocinio e i criteri per la valutazione della prova finale, oltre a delineare i differenti tracciati da 60, 30 e 36 CFU destinati alle diverse platee di candidati.
L’obiettivo della riforma
L’obiettivo primario della riforma e dei percorsi abilitanti da 60, 30 e 36 CFU/CFA è quello di superare la frammentarietà del precedente modello formativo, per costruire un percorso più organico e professionalizzante.
La nuova struttura dei percorsi abilitanti mira a creare un tracciato integrato, nel quale le conoscenze teoriche si fondono con l’esperienza pratica del tirocinio.
L’intento è assicurare che ogni docente, al termine del percorso, possieda una solida padronanza delle competenze disciplinari, pedagogiche e didattico-metodologiche.
Un’attenzione specifica è riservata, inoltre, allo sviluppo di abilità nella progettazione didattica, nella valutazione degli apprendimenti e nell’utilizzo delle tecnologie digitali, al fine di immettere in ruolo professionisti pronti ad affrontare con efficacia le complessità della scuola odierna.
2. I Diversi Percorsi abilitanti a Confronto: 60, 30 e 36 CFU
Il Percorso Standard da 60 CFU/CFA
Il percorso formativo da 60 CFU/CFA rappresenta la via d’accesso ordinaria all’abilitazione.
Si rivolge ai laureati in possesso di laurea magistrale, magistrale a ciclo unico o diploma AFAM di II livello, nonché agli studenti iscritti a tali corsi che abbiano già conseguito almeno 180 CFU.:
| PERCORSO | DESTINATARI | REQUISITI |
| 60 CFU/CFA | Laureati o Diplomati AFAM di II livello | – |
| ITP | Diploma fino al 31 dicembre 2025. Dal 1° gennaio 2026: laurea | |
| Studenti in corsi di studi per insegnanti | Acquisizione di almeno 180 CFU |
La sua struttura è articolata per fornire una preparazione completa, con crediti distribuiti tra aree pedagogiche, didattico-metodologiche e dedicate all’inclusione.
Un elemento fondamentale del tracciato è il tirocinio, suddiviso in una fase diretta e una indiretta.
Il tirocinio diretto si svolge nelle scuole e consente di applicare le conoscenze in un contesto reale, mentre la fase indiretta prevede attività di riflessione sull’esperienza pratica, guidate da un tutor.
| CONTENUTO DEI PERCORSI | CFU/CFA |
| Discipline di area pedagogica | 10 |
| 15 CFU/CFA di tirocinio diretto5 CFU/CFA di tirocinio indiretto 3 dei 20 CFU/CFA riservati alle attività formative relative all’inclusione scolastica | 20 |
| Formazione inclusiva delle persone con BES | 3 |
| Disciplina di area linguistico-digitale | 3 |
| Disciplina psico-socio-antropologiche | 4 |
| Didattiche delle discipline e metodologie delle discipline di riferimento (delle classi di concorso) | 16 |
| Metodologie didattiche: introduzione ai modelli di mediazione didattica per la secondaria | 2 |
| Discipline relative all’acquisizione di competenze nell’ambito della legislazione scolastica | 2 |
I Percorsi abilitanti da 30 CFU
In aggiunta al percorso standard, la normativa prevede percorsi abbreviati da 30 CFU, pensati per specifiche categorie di candidati con l’obiettivo di valorizzare esperienze e qualifiche già acquisite.
Le opzioni si differenziano per requisiti di accesso e finalità.
Docenti già abilitati o specializzati (art. 13 DPCM 60 CFU)
Questo percorso è destinato a chi possiede già un’abilitazione su un’altra classe di concorso o grado, oppure la specializzazione sul sostegno.
La finalità è l’acquisizione di una nuova abilitazione attraverso un tracciato formativo snello, incentrato sulle metodologie e didattiche specifiche della disciplina di interesse.
In questo caso, ai candidati sarà sufficiente conseguire 30 CFU/CFA, il cui contenuto sarà definito sulla base della corrispondenza rilevata tra le competenze maturate dallo studente con i CFU o CFA acquisiti e le sue esperienze non formali e informali e le competenze definite nel profilo di cui all’Allegato A del DPCM 60 CFU.
Docenti con 3 anni di servizio
L’opzione si rivolge ai docenti che hanno maturato almeno tre anni di servizio (anche non continuativi) presso istituzioni scolastiche statali o paritarie negli ultimi cinque anni, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso.
Il percorso abbreviato è strutturato per integrare l’esperienza pratica con una solida base teorica e metodologica, necessaria per completare il profilo professionale e conseguire l’abilitazione:
| CONTENUTO DEI PERCORSI | CFU/CFA |
| Discipline di area pedagogica | 4 |
| Formazione inclusiva delle persone con BES | 3 |
| Discipline di area linguistico-digitale | 3 |
| Discipline psico-socio-antropologiche | 3 |
| Didattica delle discipline e metodologie delle discipline di riferimento (delle classi di concorso) | 4 |
| Tirocinio indiretto | 9 |
| Metodologie didattiche: introduzione ai modelli di mediazione didattica per la scuola secondaria | 2 |
| Discipline relative all’acquisizione di competenze nell’ambito della legislazione scolastica | 2 |
Percorso transitorio per l’accesso ai concorsi
Durante la fase transitoria della riforma, conclusasi il 31 dicembre 2024, era inoltre prevista un’opzione specifica per consentire l’accesso ai concorsi ai laureati privi dei 24 CFU.
Questi ultimi avevano, infatti, la possibilità di partecipare alle procedure concorsuali a condizione di acquisire 30 CFU tramite un percorso dedicato.
I vincitori di concorso venivano successivamente assunti con un contratto a tempo determinato e, durante il primo anno di servizio, erano tenuti a completare la loro formazione.
Il percorso si concludeva con il conseguimento di ulteriori 30 CFU, necessari per ottenere l’abilitazione definitiva e la successiva trasformazione del contratto a tempo indeterminato.
I Percorsi abilitanti da 36 CFU
Un tracciato formativo specifico è stato riservato a coloro che avevano già acquisito i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche.
L’accesso a questo percorso da 36 CFU è consentito esclusivamente a chi ha conseguito i 24 crediti entro la scadenza del 31 ottobre 2022, come previsto dalla fase transitoria della riforma.
La composizione del percorso è stata definita per integrare la preparazione pregressa e portarla al livello dei 60 CFU complessivi.
I 36 CFU si focalizzano, pertanto, sugli elementi non inclusi nel precedente set di crediti, con particolare attenzione al tirocinio diretto e indiretto e agli approfondimenti di didattica disciplinare, al fine di allineare il profilo del candidato ai nuovi standard richiesti per l’abilitazione.
| CONTENUTO DEI PERCORSI | CFU/CFA |
| Discipline di area pedagogica | 3 |
| Tirocinio diretto e indiretto 10 CFU/CFA di tirocinio diretto3 CFU/CFA di tirocinio indiretto 3 dei 13 CFU/CFA riservati alle attività formative relative all’inclusione scolastica | 13 |
| Discipline di area linguistico-digitale | 3 |
| Didattica delle discipline e metodologie delle discipline di riferimento (delle classi di concorso) | 13 |
| Metodologie didattiche: introduzione ai modelli di mediazione didattica per la scuola secondaria | 2 |
| Discipline relative all’acquisizione di competenze nella legislazione scolastica | 2 |
3. Requisiti di Accesso: Trova il Percorso Adatto a Te
Tabella riassuntiva
La scelta del percorso abilitante corretto dipende dal titolo di studio e dall’esperienza professionale di ciascun candidato.
La riforma ha previsto, infatti, canali differenziati per rispondere alle esigenze di diverse platee, dai neolaureati ai docenti con un’esperienza consolidata.
Per facilitare l’orientamento, la tabella seguente riassume le diverse opzioni formative disponibili, associando a ogni profilo i requisiti specifici e il tracciato da seguire per ottenere l’abilitazione all’insegnamento:
| PROFILO DEL CANDIDATO | PERCORSO ABILITANTE CORRISPONDENTE |
| Laureato / Diplomato AFAM II livello | Percorso da 60 CFU: rappresenta la via d’accesso ordinaria all’abilitazione. |
| Studente laureando | Percorso da 60 CFU: accesso consentito a chi è iscritto a corsi magistrali o a ciclo unico e ha già acquisito almeno 180 CFU. |
| Docente con 3 anni di servizio | Percorso da 30 CFU: riservato a docenti con almeno tre anni di servizio (negli ultimi cinque) presso scuole statali o paritarie, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso. |
| Insegnante Tecnico Pratico (ITP) | Percorso da 60 CFU: accesso consentito con il diploma fino al 31 dicembre 2025. Dal 1° gennaio 2026 sarà richiesta la laurea. |
| Possessore di 24 CFU | Percorso da 36 CFU: destinato esclusivamente a chi ha conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022. |
| Docente già abilitato o specializzato | Percorso da 30 CFU: finalizzato all’acquisizione di un’ulteriore abilitazione su un’altra classe di concorso o grado di istruzione. |
Focus sugli Insegnanti Tecnico Pratici (ITP)
La normativa sui percorsi abilitanti riserva una disciplina transitoria di particolare interesse per gli Insegnanti Tecnico Pratici (ITP).
Fino al 31 dicembre 2025, infatti, a questa categoria di docenti è consentito l’accesso ai percorsi di formazione e ai concorsi con il solo possesso del diploma di scuola Secondaria di secondo grado, che costituisce titolo di accesso alla specifica classe di concorso.
Tale agevolazione è, tuttavia, destinata a concludersi.
A partire dal 1° gennaio 2026, il requisito di accesso per gli ITP verrà allineato a quello degli altri docenti, con la richiesta del possesso di un titolo di laurea, verosimilmente triennale, o di un titolo equipollente.
Si tratta, a ben vedere, di una modifica che segna un passaggio fondamentale nella qualificazione della figura dell’ITP, con l’obiettivo di elevare lo standard formativo.
L’importanza dei CFU mancanti
Il possesso di tutti i Crediti Formativi Universitari (CFU) previsti dalla normativa per la propria classe di concorso è un requisito di accesso imprescindibile per i percorsi abilitanti e per la partecipazione ai concorsi.
Verificare la piena corrispondenza tra il proprio piano di studi e le tabelle ministeriali è, pertanto, un’operazione preliminare fondamentale per evitare errori che possono compromettere la propria candidatura.
Qualora si riscontrasse una carenza di crediti, è necessario integrarli prima di presentare la domanda.
La procedura standard prevede l’iscrizione a “corsi singoli” presso le facoltà universitarie.
Gli aspiranti docenti possono rivolgersi sia ad atenei statali sia a università telematiche riconosciute dal Ministero, che offrono la possibilità di sostenere gli esami mancanti e di ottenere la relativa certificazione.

4. Come si Svolgono i Percorsi Abilitanti: Modalità e Frequenza
Frequenza
La partecipazione ai percorsi abilitanti è vincolata a un obbligo di frequenza ben definito dalla normativa.
Per poter accedere alla prova finale, i candidati sono tenuti a frequentare almeno il 70% di ogni attività formativa che compone il piano di studi.
Questa soglia minima di presenza si applica in modo trasversale a tutte le componenti del percorso, dalle lezioni frontali ai laboratori, fino alle ore di tirocinio diretto e indiretto.
L’assiduità nella partecipazione è, dunque, un requisito indispensabile, poiché il mancato raggiungimento della percentuale stabilita comporta l’impossibilità di sostenere l’esame di abilitazione e di concludere il percorso formativo con successo.
Modalità di erogazione
I percorsi abilitanti sono erogati secondo un modello formativo misto, che combina attività in presenza e a distanza per bilanciare flessibilità e interazione diretta.
La normativa stabilisce, tuttavia, dei limiti precisi per la formazione online.
Le attività di tirocinio e di laboratorio devono obbligatoriamente svolgersi in presenza, al fine di garantire un’esperienza pratica e immersiva.
Per le altre attività formative, come le lezioni teoriche, è consentita una modalità telematica di tipo sincrono, ovvero con docente e studenti connessi nello stesso momento, fino a un tetto massimo del 50% del totale.
Non sono invece previste, di norma, modalità asincrone valide ai fini del conteggio della frequenza obbligatoria.

La Prova Finale
Il percorso di formazione si conclude con una prova finale abilitante, strutturata per verificare le competenze professionali acquisite dal candidato.
L’esame si articola in due momenti distinti: una prova scritta e una lezione simulata.
La prova scritta consiste in un’analisi critica di un caso legato all’esperienza di tirocinio, attraverso la quale l’aspirante docente deve dimostrare la capacità di applicare le conoscenze teoriche per progettare un’Unità di Apprendimento (UDA) completa.
Successivamente, il candidato sostiene la lezione simulata, basata sull’UDA elaborata.
In questa fase, la commissione valuta le abilità didattiche, la padronanza delle metodologie e la capacità di utilizzare le tecnologie digitali.
Il superamento di entrambe le prove è condizione indispensabile per il conseguimento dell’abilitazione.
5. Costi, Iscrizioni e Scadenze
I costi dei percorsi abilitanti
I costi dei percorsi abilitanti sono regolati a livello nazionale da un decreto che fissa i tetti massimi di spesa, al fine di garantire un accesso equo e trasparente alla formazione.
Per il percorso standard da 60 CFU/CFA, l’importo massimo che le università possono richiedere è di 2.500 euro.
Per i percorsi abbreviati da 30 e 36 CFU/CFA, il tetto di spesa è, invece, fissato a 2.000 euro.
A queste cifre si aggiunge il costo per sostenere la prova finale di abilitazione, il quale non può superare i 150 euro.
Nel dettaglio:
| TIPOLOGIA DI PERCORSO | COSTO MASSIMO |
| Percorsi da 60 CFU/CFA | 2.500 euro |
| Percorsi abbreviati per i vincitori di concorso, per i docenti con 3 anni di servizio o già abilitati e per coloro che hanno già conseguito i 24 CFU | 2.000 euro |
| Percorsi abbreviati per coloro che sono regolarmente iscritti ai corsi di laurea magistrali a ciclo unico che costituiscono titolo di accesso alla classe di concorso | 2.000 euro |
| Svolgimento della prova finale | 150 euro |
È importante sottolineare che gli atenei hanno la facoltà di proporre costi inferiori, pertanto si consiglia agli aspiranti docenti di consultare i singoli bandi universitari per conoscere gli importi esatti e le modalità di pagamento previste.
Dove iscriversi
I percorsi abilitanti sono gestiti direttamente dalle singole Università e dalle Istituzioni di Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM).
Per potersi iscrivere, è necessario attendere la pubblicazione dei rispettivi bandi, i quali definiscono il numero di posti disponibili per ogni classe di concorso, i requisiti specifici di ammissione nonché le scadenze per la presentazione delle domande.
Poiché non esiste un portale unico nazionale per le iscrizioni, gli aspiranti docenti devono monitorare costantemente i siti web degli atenei di loro interesse.
Per agevolare i nostri lettori, la redazione de “La Scuola Oggi” ha predisposto un articolo di approfondimento, costantemente aggiornato, con i dettagli di tutte le Classi di Concorso attivate per l’anno accademico 2024/2025 presso le varie sedi universitarie.
[Per tutti i dettagli sulle classi di concorso attivate, consulta il nostro articolo dedicato: Percorsi abilitanti 2024/25 da 60, 30 e 36 CFU: le classi di concorso]

6. E Dopo l’Abilitazione? I Prossimi Passi Verso la Cattedra
L’abilitazione come requisito per i concorsi
Il conseguimento dell’abilitazione rappresenta il traguardo finale dei percorsi formativi e, allo stesso tempo, il punto di partenza per l’inserimento stabile nel mondo della scuola.
Questo titolo è, infatti, il requisito di accesso principale per la partecipazione alle procedure concorsuali ordinarie, finalizzate all’immissione in ruolo.
La normativa vigente indica, infatti, l’abilitazione all’insegnamento per la specifica classe di concorso come uno dei titoli primari per poter presentare la domanda di partecipazione.
Sebbene le fasi transitorie della riforma abbiano previsto canali di accesso alternativi, dal 1* gennaio 2025 il possesso dell’abilitazione costituisce l’unica via per concorrere per un posto a tempo indeterminato.
Una volta superato il concorso e inseriti in graduatoria di merito, è proprio il titolo di abilitazione che permette di ottenere l’assunzione definitiva.
Inserimento nelle graduatorie
Oltre a rappresentare la via maestra per l’accesso ai concorsi, il conseguimento dell’abilitazione ha un impatto determinante anche sulle Graduatorie provinciali per le supplenze (GPS).
Il principale vantaggio consiste nell’inserimento nella prima fascia delle graduatorie, riservata appunto ai docenti abilitati.
Tale posizionamento conferisce una priorità assoluta nell’assegnazione degli incarichi di supplenza annuali e fino al termine delle attività didattiche, rispetto ai colleghi non abilitati inseriti in seconda fascia.
Inoltre, il titolo di abilitazione stesso contribuisce in modo significativo al punteggio complessivo del candidato.
Le tabelle di valutazione dei titoli delle GPS, infatti, assegnano un punteggio specifico per il possesso dell’abilitazione (24 punti, indipendentemente dalla tipologia di percorso), che si somma a quello derivante da altri titoli accademici, culturali e di servizio.
Un punteggio più elevato, unito alla collocazione in prima fascia, aumenta le opportunità di ottenere un incarico.

Il futuro dell’insegnamento
La professione docente è in continua evoluzione, chiamata a rispondere alle grandi trasformazioni digitali ed ecologiche che attendono il Paese.
Il docente del futuro non è più solo un trasmettitore di conoscenze, ma un facilitatore di competenze complesse, capace di guidare gli studenti in un mondo in costante cambiamento.
In quest’ottica, i percorsi abilitanti sono stati strutturati per rispondere a queste nuove esigenze.
La forte enfasi sulla didattica digitale, sulla progettazione di ambienti di apprendimento innovativi e sulla formazione per l’inclusione mira a preparare insegnanti in linea con la visione del progetto “Scuola Futura” (PNRR).
L’obiettivo è formare professionisti che sappiano integrare le tecnologie nella didattica quotidiana e promuovere negli studenti le abilità necessarie per diventare cittadini consapevoli e protagonisti attivi del domani.

Sezione FAQ (Domande Frequenti sui percorsi abilitanti)
In questa sezione abbiamo raccolto e risposto alle domande più frequenti che aspiranti docenti, neolaureati e personale scolastico si pongono riguardo alla nuova riforma della formazione insegnanti.
Domande Generali
Cos’è cambiato rispetto ai 24 CFU?
I 24 CFU non sono più un requisito di accesso all’insegnamento. La nuova riforma ha introdotto i percorsi abilitanti da 60, 30 o 36 CFU come via maestra per ottenere l’abilitazione. I 24 CFU, se conseguiti entro il 31/10/2022, possono essere riconosciuti e dare accesso a un percorso “abbreviato” da 36 CFU.
L’abilitazione è a numero chiuso?
Sì, i percorsi sono a numero programmato a livello nazionale. Le università pubblicano bandi con un numero definito di posti per ogni classe di concorso.
È possibile iscriversi a più percorsi o in più atenei?
È possibile fare domanda di ammissione per diverse classi di concorso, anche in atenei diversi. Tuttavia, in caso di ammissione in più sedi, si dovrà optare per un solo percorso.
Requisiti e Accesso
Sono un laureando, posso iscrivermi?
Sì, è possibile iscriversi ai percorsi da 60 CFU anche se si è iscritti a un corso di laurea magistrale. Tuttavia, il titolo di studio deve essere conseguito prima della prova finale del percorso abilitante.
Ho una laurea triennale, posso accedere ai percorsi abilitanti?
L’accesso ai percorsi abilitanti per le classi di concorso della scuola secondaria richiede, di norma, una laurea magistrale o a ciclo unico. Fanno eccezione le classi di concorso per Insegnanti Tecnico Pratici (ITP), per le quali è sufficiente il diploma fino al 31 dicembre 2025.
Sono un docente ITP, quali sono i miei requisiti?
Fino al 31 dicembre 2025, gli ITP possono accedere ai percorsi con il solo diploma che dà accesso alla classe di concorso. Successivamente, sarà richiesta la laurea triennale.
Ho già i 24 CFU, cosa devo fare?
Se hai conseguito i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022, puoi accedere ai percorsi abilitanti da 36 CFU per completare la tua formazione e ottenere l’abilitazione. In alternativa, puoi iscriverti al percorso da 60 CFU e chiedere il riconoscimento dei crediti già acquisiti.
Ho più di 3 anni di servizio ma non nella stessa classe di concorso, posso accedere al percorso da 30 CFU?
No, il requisito per il percorso da 30 CFU per docenti con esperienza prevede almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque presso le scuole statali, di cui almeno uno nella specifica classe di concorso per cui si richiede l’abilitazione.

Svolgimento e Frequenza
È obbligatoria la frequenza dei percorsi abilitanti?
Sì, è richiesta una frequenza minima del 70% per ogni attività formativa.
Posso seguire i corsi interamente online?
No. La normativa prevede che una parte significativa delle attività, in particolare i tirocini e i laboratori, si svolga in presenza. Per le altre attività, è consentita una modalità telematica sincrona fino a un massimo del 50%.
Come funziona il tirocinio?
Il tirocinio si divide in diretto e indiretto. Il tirocinio diretto si svolge presso istituzioni scolastiche convenzionate con l’università e prevede un impegno in presenza.
Costi e Iscrizione
Quanto costano i percorsi abilitanti?
Il costo massimo dei percorsi abilitanti è fissato per decreto: 2.500 euro per il percorso da 60 CFU e 2.000 euro per i percorsi da 30 e 36 CFU. Le università possono prevedere costi inferiori. È previsto inoltre un costo di circa 150 euro per la prova finale.
Ci sono borse di studio o agevolazioni?
È consigliabile verificare direttamente sui bandi dei singoli atenei l’eventuale presenza di agevolazioni economiche o borse di studio.
Compatibilità
Posso iscrivermi a un percorso abilitante se sono già iscritto a un altro corso universitario (laurea, master, dottorato)?
Sì, la normativa sulla doppia iscrizione lo consente, a condizione che non vi sia l’obbligo di frequenza per entrambi i corsi. Dato che i percorsi abilitanti prevedono una frequenza obbligatoria, la contemporanea iscrizione è possibile solo se l’altro corso non ha a sua volta obblighi di frequenza.
Sono iscritto al TFA Sostegno, posso frequentare anche un percorso abilitante?
No, la frequenza contemporanea del TFA Sostegno e di un percorso abilitante non è possibile, in quanto entrambi i corsi prevedono l’obbligo di frequenza.


