X ciclo TFA Sostegno 2025: tutto ciò che c’è da sapere su avvio, requisiti e tempistiche

Rosalia Cimino

17 Giugno 2025

Docenti in attesa

X ciclo TFA Sostegno 2025: tutto ciò che c’è da sapere su avvio, requisiti e tempistiche

Quiz GPS

Il X ciclo del Tirocinio Formativo Attivo (TFA) per il sostegno rappresenta un’occasione fondamentale per chi desidera diventare docente specializzato per alunni con disabilità. 

In arrivo una nuova tornata di selezioni: vediamo le novità più importanti, il contesto normativo, i posti disponibili, le prove di accesso e i titoli richiesti.

L'offerta scade tra
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Ore
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5 9
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5 9
Secondi

Il decreto e i posti previsti

Il percorso per il X ciclo del TFA sostegno è stato finalmente ufficializzato attraverso apposito decreto ministeriale

Sotto l’egida del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è stato definito il numero di posti messi a disposizione dagli Atenei italiani. 

Il numero autorizzato è di 35.784 posti per l’anno accademico 2024/2025, confermando la crescita registrata nel ciclo precedente e in linea con le esigenze di inclusione scolastica e con gli obiettivi di turnover dei docenti precari sul sostegno.

Le Università si stanno già attrezzando con la pubblicazione delle pagine dedicate, in previsione dell’avvio delle lezioni per ottobre 2025, così da consentire il completamento del percorso entro la primavera 2026, data utile per l’inserimento nelle graduatorie GPS del sostegno.

Accesso al TFA: prove, requisiti e requisiti di accesso

L’ingresso al X ciclo del TFA prevede una procedura articolata in tre prove selettive:

  1. Test preselettivo: 60 quesiti a risposta multipla (20 su lingua italiana e comprensione del testo, il resto su competenze logico-matematiche, pedagogia e didattica speciale) della durata di due ore. Ogni risposta corretta vale 0,5 punti, mentre non sono previste penalità per risposte errate o omesse.
  2. Prova scritta: svolta in forma aperta o semi-strutturata, verte su didattica speciale, progettazione inclusiva, normativa e psicopedagogia.
  3. Colloquio orale: mira a valutare la competenza comunicativa, l’analisi di casi e la padronanza delle normative sull’inclusione.

Le prove in questione hanno come obiettivo quello di verificare: 

  • competenze linguistiche e di analisi del testo; 
  • conoscenze psicopedagogiche e didattiche inclusive; 
  • normativa scolastica; 
  • intelligenza emotiva, empatia, creatività e strategie innovative di problem solving.

Accedono alla prova scritta i candidati con punteggi utili fino al doppio dei posti disponibili presso ciascun Ateneo. Il requisito minimo per passare ogni fase è stabilito in 21/30.

I titoli di accesso per grado scolastico

A seconda della tipologia di scuola per cui si concorre, cambiano i requisiti d’accesso richiesti: 

  • Infanzia e primaria: la laurea in Scienze della Formazione Primaria oppure il diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002, anche con titoli esteri riconosciuti.
  • Secondaria di I e II grado: si accede con abilitazione su classe di concorso, o laurea magistrale/ciclo unico abilitante, o con diploma ITP per le classi tecnico-pratiche.