Abilità non cognitive

Abilità non cognitive

È essenziale riconoscere l’importanza delle abilità non cognitive. Queste ultime sono spesso trascurate, ma sono altrettanto cruciali per il benessere e realizzazione degli allievi e non solo.

Ciò avviene perché la loro rilevanza assume maggiore spessore all’interno del settore scolastico. Infatti, nel mondo educativo i docenti devono prestare attenzione a ogni tipologia di alunno.

Per farlo, devono valutare ogni loro aspetto per accompagnarli lungo la strada del successo scolastico. In ogni caso, si sta parlando di un argomento molto ampio che merita di avere il proprio spazio per poter essere compreso.

Le abilità non cognitive riferiscono a una serie di attributi personali che vanno al di là delle capacità intellettive. Queste abilità includono l’empatia, la resilienza, la comunicazione efficace, la gestione del tempo, la creatività e molte altre.

Le competenze cognitive ci permettono di acquisire e applicare conoscenze specifiche. Invece, le abilità non cognitive influenzano il modo in cui interagiamo con il mondo che ci circonda.

Ecco che nella scuola, quindi, possono assumere un ruolo rilevante. A saperne i dettagli devono essere soprattutto coloro che aspirano a diventare docenti.  Gli stessi, inoltre, sono coloro che vorrebbero entrare a far parte delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze.

Cosa sono le abilità non cognitive

Da quanto detto finora, è bene che chiunque voglia operare nel settore scolastico si impegni ad analizzare e assimilare tale argomento. Infatti, le abilità non cognitive hanno funzionalità trasversali. Le stesse possono tornare molto utili nella didattica inclusiva.

Possono, per esempio, migliorare i rapporti interpersonali. L’empatia, in tale ottica, consente di comprendere e condividere le emozioni degli altri. Ciò favorisce una comunicazione aperta e un ambiente collaborativo.

Tutte caratteristiche essenziali all’interno di una classe. Infatti, sin dalla più tenera età gli allievi sono chiamati a condividere spazi comuni.

La capacità di ascoltare e rispondere in modo empatico aiuta a costruire rapporti più solidi. Ciò si concretizza sia a livello personale che professionale.

Inoltre, le abilità non cognitive svolgono un ruolo fondamentale nel benessere mentale degli allievi. La capacità di adattarsi ai cambiamenti, gestire lo stress e affrontare le sfide con ottimismo può fare la differenza.

L’utilizzo a scuola delle competenze trasversali

Le abilità non cognitive sono competenze che vanno al di là delle capacità accademiche. Questo perché svolgono un ruolo importante nel successo degli studenti a scuola e nella vita.

Aiutano i singoli a comprendere e gestire le proprie emozioni e a relazionarsi con gli altri. Oltre a ciò possono stimolare nel risolvere i problemi e nell’affrontare le sfide quotidiane.

Ecco alcune delle abilità non cognitive più rilevanti per gli studenti:

  • autoregolazione emotiva;
  • motivazione;
  • problem solving:
  • collaborazione e comunicazione;
  • resilienza;
  • empatia;
  • abilità sociali.

I docenti, o gli aspiranti tali, che alimentano le abilità non cognitive possono stimolare il rendimento scolastico dei loro allievi. Infatti, tutto ciò consente di creare un ambiente scolastico sereno in cui tutti possano esprimersi al meglio delle proprie potenzialità.

Le competenze accademiche, quindi, non sono l’unico traguardo da raggiungere tra le aule scolastiche. Anche il benessere dei discenti lo è.

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