Il Dirigente scolastico nella complessa gestione della istituzione scolastica, presiede il Collegio docenti di cui è Primus inter-pares.
Il collegio dei docenti, si insedia ogni anno il 1^ di settembre ed è preposto alla progettazione dell’attività didattica nella scuola. Le riunioni hanno luogo durante l’orario di servizio in ore non coincidenti con l’orario di lezione. Si svolgono generalmente nel pomeriggio e qualora ci sia anche un corso serale, l’orario della riunione sarà tra il termine delle lezioni del corso diurno e l’inizio delle lezioni del corso serale.
È, a sua volta, articolato in diverse formazioni quali i dipartimenti, il comitato tecnico scientifico nella scuola secondaria di secondo grado e negli indirizzi tecnici e professionali, le commissioni, i consigli di classe, interclasse e intersezione, questi ultimi nella scuola primaria e dell’infanzia. Le articolazioni sono ampie e ognuna opera su un settore specifico della vita scolastica.
SOMMARIO
ToggleIl collegio docenti e il D.lgs 297/1994
Il D.lgs.297/1994 art.7, comma 1 cita:” Il collegio dei docenti è composto dal personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nel circolo o nell’istituto, ed è presieduto dal direttore didattico o dal preside. Fanno altresì parte del collegio dei docenti, i docenti di sostegno che ai sensi del successivo articolo 315, comma 5, assumono la contitolarità di classi del circolo o istituto. Nelle ipotesi di più istituti o scuole di istruzione secondaria superiore di diverso ordine e tipo aggregati, ogni istituto o scuola aggregata mantiene un proprio collegio dei docenti per le competenze di cui al comma 2.”
Il Comma 2 infatti, prosegue con un lungo ed articolato elenco delle competenze dell’organo collegiale per eccellenza: “Il collegio dei docenti:
- ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico del circolo o dell’istituto. In particolare, cura la programmazione dell’azione educativa anche al fine di adeguare, nell’ambito degli ordinamenti della scuola stabiliti dallo Stato, i programmi di insegnamento alle specifiche esigenze ambientali e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà di insegnamento garantita a ciascun docente;”
- formula proposte al direttore didattico o al preside per la formazione, la composizione delle classi e l’assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell’orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal consiglio di circolo o d’istituto;”
Il ruolo del DS nella gestione del Collegio docenti
Pertanto, il DS svolge un ruolo strategico nel creare un equilibrio che contemperi le esigenze dell’utenza e del territorio con le competenze del Collegio docenti come ribadito dalla legge 107/2015 art.1, comma 2 “le istituzioni scolastiche garantiscono la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali e la loro organizzazione è orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonché all’integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all’introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale. In tale ambito, l’istituzione scolastica effettua la programmazione triennale dell’offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenze delle studentesse e degli studenti e per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali.”
Il collegio dei docenti, presieduto dal DS, predispone il piano triennale dell’offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano è il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell’ambito della loro autonomia. (Legge 107/2015 art.1, comma 14).
Collegio dei docenti: i compiti del DS
È compito del Dirigente scolastico acquisire le delibere del collegio docenti ad inizio di anno scolastico sulle quali si baserà tutta l’organizzazione della vita scolastica dell’anno di riferimento. Sono delibere che devono essere ponderate e ben valutate in riferimento al contesto scolastico in cui i docenti agiscono. Inoltre, delibera il piano annuale delle attività, all’interno del quale sono calendarizzate le riunioni del collegio docenti, che seguono l’iter necessario della programmazione e della riflessione sull’andamento didattico-educativo. Nulla toglie che vi possano essere riunioni straordinarie ogni qual volta se ne ravvisi la necessità.
A titolo esplicativo possiamo elencare:
- 1. La predisposizione del piano annuale delle attività:
Il piano annuale delle attività si compone di 40 ore di attività, oltre alle 40 ore funzionali all’insegnamento che ricomprende tutte le riunioni degli organi collegiali, quindi tutte le riunioni del collegio dei docenti, dei dipartimenti, dei consigli di classe, ore dedicate alla formazione collegiale, il ricevimento dei genitori, tutte quelle attività che scandiscono il calendario scolastico
- 2. La definizione delle aree e nomina delle funzioni strumentali al PTOF;
Le funzioni strumentali introdotte dalla normativa sono definite anche a livello contrattuale nell’articolo 33 del CCNL 2006-2009 e riconfermate nel contratto 2016-2018.
Sono figure importantissime perché si tratta di docenti di comprovata esperienza, all’interno del collegio docenti, che abbiano le competenze per coordinare delle importanti aree che debbono essere presidiate all’interno della vita scolastica.
- 3. I criteri di suddivisione dell’anno scolastico in due o tre periodi;
- 4. I criteri di valutazione degli alunni (esplicitati non solo numericamente ma anche con giudizi che li definiscano)
Questi criteri debbono essere condivisi e inseriti all’interno del PTOF, devono essere pubblici in quanto gli studenti e le loro famiglie, debbono chiaramente sapere quali sono i criteri di valutazione deliberati dal collegio. Ciò è importante non solo per creare una omogeneità di valutazione, di erogazione del servizio ma anche per poter garantire gli esiti intra e fra le classi.
- 5. I criteri di deroghe al limite massimo di assenze per la validità dell’anno scolastico;
- 6. I criteri di attribuzione delle cattedre ai docenti;
- 7. I criteri di formazione delle classi;
- 8. Attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica (AAIRC);
Per gli studenti che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica, e abbiano chiesto di poter usufruire dell’attività alternativa, è necessario che il Collegio docenti deliberi la classe di concorso cui attribuire tale insegnamento e la tematica da trattare.
- 9. Il Periodo e modalità di recupero delle carenze riportate nella scheda valutativa di fine primo periodo:
Si tratta delle varie modalità di recupero delle carenze attraverso un ventaglio di opzioni quali l’erogazione di corsi di recupero pomeridiani, gli sportelli didattici, il tutoraggio tra pari, la pausa didattica, ecc.
- 10. La scelta dei libri di testo in linea con le metodologie didattiche attive nella scuola.
Possiamo concludere affermando che Il ruolo del DS è quello di un direttore d’orchestra che facilita il dialogo tra le parti, supporta i docenti nella difficile missione educativa quotidiana, sollecita spunti di riflessione sul rinnovamento delle metodologie didattiche in uso, crea canali di comunicazione positiva tra il collegio dei docenti e gli stakeholders.
[Dirigente scolastico prof.ssa Paola Palmegiani]