Concorso ATA 24 mesi 2023

Concorso ATA 24 mesi 2023

Il Concorso ATA 24 mesi 2023 è un tema fondamentale per chi desidera lavorare come personale ATA. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito stabilisce i criteri per l’ammissione a questo settore lavorativo. Inoltre, divide i candidati in diverse graduatorie.

Queste servono per assegnare le supplenze temporanee e anche per ottenere un posto a tempo indeterminato. Perciò, è importante conoscere bene questo argomento per avere le informazioni necessarie per entrare nel mondo della scuola.

Cosa sono le graduatorie ATA 24 mesi

Le graduatorie ATA sono uno strumento sostanziale per l’assegnazione di posti di lavoro nel personale ATA. Si tratta di un elenco in cui vengono inseriti i concorrenti che hanno superato una selezione pubblica, in base ai requisiti richiesti per ogni profilo.

Una volta inclusi nelle graduatorie, i candidati possono essere chiamati per ricoprire una posizione di personale ATA per cui si sono proposti.

Le graduatorie ATA, inoltre, comprendono quattro aree: A, AS, B e D. In particolare, la distribuzione avviene come mostrato nel seguente schema.

Area Acollaboratore scolastico
Area AScollaboratore scolastico addetto all’azienda agraria, assistente amministrativo, assistente tecnico
Area Binfermiere, cuoco, guardarobiere
Area Ddirettore dei servizi generali e amministrativi

Il Concorso ATA 24 mesi 2023 riguarda quelle che sono denominate come Graduatorie provinciali permanenti. Le stesse servono per assegnare il ruolo a tempo indeterminato. Inoltre, vengono impiegate per stabilire a chi debbano toccare le supplenze annuali.

Titoli di accesso personale ATA

Per diventare personale scolastico ATA e ambire al Concorso ATA 24 mesi 2023 è necessario avere dei titoli di accesso specifici. Per esempio, per lavorare come collaboratore scolastico è necessario avere un diploma di qualifica triennale o un diploma di maturità.

L’addetto alle aziende agrarie, invece, deve avere delle qualifiche professionali come operatore agroambientale, operatore agroindustriale od operatore agrituristico.

Per l’infermiere è necessaria la laurea in Scienze Infermieristiche, mentre per l’assistente amministrativo è richiesto un diploma.

L’assistente tecnico, invece, deve avere un diploma di maturità che dia accesso a una o più aree di laboratorio.

Per diventare cuoco è necessario avere un diploma di qualifica professionale nel settore dei servizi di ristorazione, cucina.

Il guardarobiere, presente solo nei convitti, deve avere il diploma di qualifica professionale di operatore della moda.

Infine, per diventare direttore dei servizi generali e amministrativi è necessario possedere una laurea in Giurisprudenza, Scienze Politiche Sociali e Amministrative o Economia e Commercio.

Chi può accedere alle graduatorie ATA 24 mesi 2023

Ci sono alcuni fattori da precisare in questo contesto. Per poter ambire a questo tipo di elenchi, bisogna avere alle proprie spalle almeno 24 mesi di servizio nello specifico ruolo per cui ci si propone. 

Per la precisione, si tratta di 23 mesi e 16 giorni. Si parla, in questo caso, di graduatorie ATA prima fascia.

All’interno delle Graduatorie ATA 24 mesi 2023, inoltre, possono inserirsi tutti gli addetti del personale ATA. Non solo i collaboratori scolastici, quindi, ma anche gli assistenti amministrativi, gli assistenti tecnici e gli addetti alle aziende agrarie.

Ciò avviene ai sensi dell’articolo n. 554 del Decreto Legislativo n. 297 del 1994 e dell’Ordinanza Ministeriale n. 21 del 23 febbraio 2009.

L’assegnazione di un ruolo a tempo indeterminato dipende da diversi fattori. Il numero di posti disponibili e autorizzati, nonché il punteggio ottenuto dai candidati in graduatoria. Infatti, sono entrambi elementi determinanti.

Le supplenze annuali possono arrivare fino al 31 agosto o fino al 30 giugno. Ciò avviene a seconda che si tratti del termine dell’anno scolastico o delle attività didattiche.

Detto questo, però, c’è da chiedersi quando ci sarà il Concorso ATA 24 mesi 2023. Gli aspiranti candidati a questi ruoli, infatti, sono in attesa dei nuovi bandi. Questi saranno emanati su base regionale. Non solo, poiché spetta agli Uffici regionali scolastici occuparsene.

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