Collaboratore scolastico (CS): le mansioni e cosa fa

Collaboratore scolastico che si accinge a tenere pulita aula scolastica

Guida al profilo professionale e ai compiti dell’ex bidello

Chi è il collaboratore scolastico e quali sono le sue principali mansioni? Si tratta di un professionista che lavora a supporto di docenti, staff amministrativo e studenti, la cui attività garantisce la pulizia e la sicurezza delle strutture scolastiche.

In questo articolo vedremo, appunto, il ruolo di quello che un tempo veniva chiamato “bidello” all’interno della scuola. 

Il profilo professionale del collaboratore scolastico (CS) del personale ATA

Secondo la normativa italiana, per poter diventare collaboratore scolastico ATA è necessario essere in possesso del Diploma di qualifica triennale rilasciato da un istituto professionale. 

Oppure di un “Certificato di competenze” relativo al primo triennio del percorso di studi, da cui emerga il raggiungimento delle abilità, conoscenze e competenze minime necessarie per il superamento del predetto periodo di istruzione.

Appurato il possesso dei requisiti, per iniziare a lavorare come collaboratore scolastico bisogna partecipare al Bando del Personale ATA, in modo da essere inseriti nelle graduatorie dedicate. Ovviamente più punteggio si acquisisce, maggiore sarà la possibilità di vedersi assegnare un incarico di supplenza, una volta entrati in graduatoria. 

Ecco allora la necessità di frequentare corsi per personale ATA, che permettono di aumentare il proprio punteggio e avanzare nelle liste. 

La posizione del CS è disciplinata dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) del mondo Scuola: in questo documento è inquadrato come comparto del personale ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario), nella tabella A.

Appartengono a questa categoria i dipendenti che svolgono attività caratterizzate da:

  • conoscenze di tipo operativo generale (la base teorica di conoscenza è acquisibile con la scuola dell’obbligo) e conoscenze pratiche acquisibili sul campo o attraverso brevi corsi di addestramento;
  • contenuto di tipo ausiliario rispetto a più ampi processi produttivi/amministrativi;
  • problematiche lavorative di tipo semplice, con bassa ampiezza delle soluzioni possibili;
  • relazioni organizzative interne di tipo semplice tra due soggetti interagenti, relazioni esterne di tipo informale o informativo;
  • guida di automezzi che richiedono la patente B.

Aree di lavoro del Collaboratore scolastico

Le mansioni dei collaboratori scolastici possono essere svolte coinvolgendo due aree di lavoro:

  • la prima riguarda i compiti e le mansioni inerenti il proprio profilo professionale,
  • la seconda fa riferimento a incarichi specifici.

Della prima area di lavoro fanno parte le mansioni del collaboratore scolastico e le attività del profilo professionale di appartenenza, che includono attività di pulizia, di sorveglianza, di prima accoglienza, di collaborazione con il personale docente per la gestione dei momenti di spostamento degli alunni.

Ancora, la supervisione nei corridoi e nelle attività in cui gli alunni o gli studenti possono essere presenti e non sono sotto la sorveglianza del docente. Si tratta di attività molto importanti, che analizzeremo dettagliatamente in seguito.

Negli incarichi specifici rientrano, invece, una serie di attività in più che prevedono delle responsabilità aggiuntive, che sono volte a dare attuazione al piano dell’offerta formativa di un’istituzione scolastica, il cosiddetto POF (Piano dell’Offerta Formativa).

Quest’ultimo documento viene elaborato dalla scuola ed approvato in collegio docenti, inoltre può essere definito la carta d’identità di una scuola.

Gli incarichi legati al POF possono consistere in servizi di primo soccorso, in collaborazione per la gestione dell’assistenza alla persona, oppure in compiti per gestire le situazioni, soprattutto di sicurezza, di assistenza agli alunni diversamente abili.

Da chi sono riconosciute le aree di lavoro del collaboratore scolastico ATA

Sia le mansioni proprie del profilo che gli incarichi specifici sono inseriti all’interno del Piano Annuale delle Attività del Personale ATA, che viene elaborato ogni anno dal DSGA, il Direttore Generale dei Servizi Amministrativi, e condiviso col personale in un’assemblea.

Per capire come possono essere riconosciuti questi incarichi specifici è necessario consultare la contrattazione d’istituto, ossia quel contratto che viene discusso e sottoscritto tra il dirigente scolastico e la RSU dell’istituto. 

All’interno del singolo contratto d’istituto viene, infatti, specificato se le mansioni aggiuntive vengono attribuite al personale: questo avviene sulla base di un riconoscimento economico aggiuntivo che deriva dal fondo di istituto, ossia da finanziamenti specifici che la scuola riceve e che deve contrattare.

Di contro le suddette mansioni possono essere frutto di un percorso formativo al quale il collaboratore scolastico ha partecipato, quindi, in virtù dello stesso e avendo superato il corso, il CS ha la possibilità di ottenere stabilmente, nel proprio stipendio, dei riconoscimenti economici aggiuntivi.

A questo punto le strade sono due: la prima è quella della contrattazione d’istituto che, quindi, di anno in anno, può stabilire quali siano questi incarichi; la seconda è frutto di un riconoscimento economico aggiuntivo nello stipendio.

In quest’ultimo caso, accanto alla mansione ordinaria, il collaboratore scolastico può attingere a questi incarichi in più, a supporto dell’attuazione dell’autonomia delle istituzioni scolastiche.

Orario di lavoro

Le mansioni dei collaboratori scolastici devono essere svolte all’interno dell’orario di lavoro. Quello a tempo pieno è di 36 ore settimanali, che possono essere articolate in 6 ore per 6 giorni o 7.15 ore per 5 giorni, a seconda dell’organizzazione più funzionale alle esigenze dell’offerta formativa della scuola.

Naturalmente, il personale ATA che presta servizio al di sopra delle 6 ore, proprio per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, è tenuto a fare una mezz’ora di pausa dopo le 6 ore, inoltre, per esigenze specifiche interne alla scuola, vi possono essere delle attività o delle riunioni o delle proposte di offerta formativa che richiedono un’apertura aggiuntiva della scuola

In questo caso può essere richiesto di svolgere ore straordinarie, dunque, diventa possibile che, ogni qualvolta sia necessario, il collaboratore scolastico possa arrivare a fare fino a 9 ore giornaliere, ma vale sempre il principio della pausa dopo le 6 ore.

Le mansioni del collaboratore scolastico a scuola

Il collaboratore scolastico ha diversi compiti ed è la prima figura ufficiale, rappresentativa della scuola, che si trova entrando nell’edificio, per questo è necessario che abbia un abbigliamento appropriato e che sia riconoscibile immediatamente attraverso il cartellino, con generalità e qualifica, appuntato bene in vista (D.Lgs. 150/2009 – Legge Brunetta). 

Il CCNL precisa con chiarezza che la vigilanza sugli alunni deve essere espletata nel periodo «immediatamente prima e dopo le lezioni». È stato chiarito che il termine “immediatamente” deve essere riferito al periodo attiguo all’orario delle lezioni. 

Ne consegue che tale mansione non può essere affidata al collaboratore scolastico in momenti non immediatamente adiacenti alle attività didattiche. Si tratta di periodi di breve durata che in nessun modo devono essere confusi col tempo “prescuola” e “doposcuola”.

Questo, infatti, comprende un periodo ben più lungo durante il quale si svolgono le attività parascolastiche, anche affidate ai Comuni, con i quali è possibile stipulare protocolli d’intesa e/o convenzioni, per gestire un servizio di grande utilità agli alunni e le loro famiglie.

1 – Supporto alle attività di pulizia

Ogni collaboratore scolastico è incaricato della pulizia dei locali scolastici, spazi scoperti e arredi assegnati individualmente nel piano delle attività ATA redatto dal DSGA e adottato dal DS. 

Giornalmente, prima dell’inizio delle lezioni o dopo la fine delle stesse, il collaboratore riordina le aule e gli uffici, lava i servizi igienici a lui assegnati. Periodicamente avrà cura di lavare, con gli adatti detersivi, pavimenti, rivestimenti, banchi, sedie, lavagne, vetri, infissi delle finestre, porte.

Durante l’attività di pulizia è obbligatorio l’uso di mezzi di protezione individuali a seconda dei prodotti usati. Come disposto dalle vigenti disposizioni legislative i CS dovranno seguire le norme di comportamento previste e di seguito elencate ai fini della sicurezza e dell’igiene:

  • depositare i prodotti per la pulizia in armadi e/o ripostigli chiusi a chiave già disposti allo scopo;
  • conservare tutti i prodotti nei contenitori originali, con l’etichetta e ben chiusi;
  • maneggiare i prodotti indossando i guanti in dotazione e versarli con prudenza, senza provocare schizzi;
  • evitare di travasare detersivi da taniche ad altri contenitori e comunque non utilizzare mai contenitori originariamente destinati ad uso diverso;
  • non mescolare mai i prodotti fra loro;
  • lavarsi accuratamente le mani per alcuni minuti ed evitare di toccarsi gli occhi dopo aver usato sostanze e preparati;
  • i contenitori vuoti dovranno essere chiusi ermeticamente con il proprio tappo o coperchio e immagazzinati in luogo destinato allo scopo;

In caso di versamento di prodotti alcolici ed eventuali solventi chimici, questi devono essere eliminati mediante l’impiego di sostanze assorbenti o neutralizzanti. Sul posto di lavoro deve essere tenuta e utilizzata la quantità di prodotto adatto.

2 – Assistenza agli studenti con bisogni particolari

Il CCNL afferma che è compito ordinario dei collaboratori scolastici «prestare ausilio agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e all’uscita da esse, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall’art. 47».

Nella vita degli allievi con disabilità spesso si verificano situazioni di pericolo, dovute a problematiche organiche o alla mancata prevedibilità dei rischi dell’ambiente. 

È importante in questi casi che un collaboratore scolastico sappia riconoscere tali situazioni e affrontare correttamente i problemi, inoltre potrebbe essere necessaria una formazione specifica per prestare aiuto in diversi casi:

  • il pronto soccorso nei casi di scottatura e folgorazione;
  • il primo soccorso nei casi di frattura e contusione;
  • il soffocamento;
  • l’allievo con crisi epilettiche;
  • l’assunzione dei farmaci negli allievi in handicap;
  • il rapporto con le strutture sanitarie esterne.

Per la delicatezza dei compiti connessi all’assistenza agli alunni disabili il collaboratore scolastico è chiamato alla formazione, infatti già la Legge 107/2015 prevede l’obbligo di formazione in servizio per il personale amministrativo, tecnico, ausiliario.

La formazione prevista per i collaboratori scolastici prevede un tempo complessivo minimo di 40 ore, ritenuto congruo per formazione d’aula e di una parte di formazione in situazione.

Ogni collaboratore potrà essere impegnato anche in situazione di ricerca-azione nella sua scuola: questa fase potrebbe prevedere anche il coinvolgimento dei genitori e degli insegnanti, allo scopo di creare un clima di collaborazione già nella fase di formazione.

3 – Accoglienza, accompagnamento e sorveglianza degli alunni

Compito importante del collaboratore scolastico è quello di vigilare costantemente l’ingresso, i corridoi, la palestra e gli spazi esterni alle aule e ai laboratori, onde prevenire atti di violenza, vandalismo da parte di alunni o di personale estraneo che potrebbe introdursi inavvertitamente all’interno dell’edificio. 

La mancata vigilanza potrebbe provocare incidenti e danni che si ripercuoterebbero negativamente sull’intera comunità scolastica. L’introduzione di apparecchiature elettroniche di vigilanza può in parte mitigare il verificarsi di detti fenomeni. 

L’occhio della telecamera è, comunque, quello di un vigilante passivo, che per legge (D.Lgs. 196/2003 e successive modifiche) è operante solamente in taluni spazi (interdetto nei bagni e nelle aule) e soltanto durante il periodo di chiusura delle attività. 

La presenza fisica e l’eventuale intervento del collaboratore scolastico risultano essenziali al fine della prevenzione, per questo motivo la sorveglianza sarà particolarmente attiva anche durante il periodo dell’intervallo. I CS coadiuveranno gli insegnanti responsabili della vigilanza durante questo momento.

Il CCNL 2007 precisa che «l’assistenza necessaria durante la mensa» spetta ai collaboratori scolastici: tale assistenza non comprende anche il cosiddetto “scodellamento”, cioè il servire nei piatti le pietanze, poiché tale mansione è rimasta a carico del personale dipendente degli Enti locali.

4 – Sorveglianza ingressi della scuola

La responsabilità dell’accoglienza e della sorveglianza assegnata ai collaboratori scolastici riguarda l’ingresso al mattino degli studenti. Questa mansione inizia, infatti, dall’accesso di ciascun alunno all’area di pertinenza della scuola fino all’ingresso in aula segnalato dalla prima campana. 

Dopo l’ingresso in aula degli alunni, segnalato dalla seconda campana, portoni e cancelli vanno chiusi, inoltre è fatto divieto di accesso ai locali scolastici agli esterni non autorizzati. 

I genitori con particolari necessità (come ad esempio consegnare merenda, materiali, autorizzazioni) possono accedere limitatamente all’area di ingresso e rivolgersi al collaboratore scolastico presente al portone. 

Al termine delle lezioni la responsabilità della sorveglianza sussiste dall’uscita dall’aula fino alla riconsegna degli alunni, o alla famiglia o agli accompagnatori-autisti del mezzo di trasporto. 

Nei casi di ritardo dei genitori o delegati al ritiro, gli alunni saranno affidati al collaboratore dal docente responsabile in servizio all’ultima ora. Gli alunni con disabilità bisognosi di assistenza saranno accompagnati dai collaboratori addetti al piano fino alla consegna al personale comunale addetto o alle famiglie. 

5 – Attività di supporto

Tra le mansioni dei collaboratori scolastici, troviamo anche le attività di supporto all’attività amministrativa e a quella didattica, sulla base di specifiche istruzioni, nonché attività di supporto al magazzino e ai servizi di mensa, anche con l’ausilio di strumenti di tipo informatico coerenti con la preparazione professionale del profilo.

I collaboratori possono anche svolgere attività di sorveglianza anche notturna, con servizio di portineria, degli ingressi delle istituzioni scolastiche e formative, con apertura e chiusura degli stessi, per lo svolgimento delle attività scolastiche e delle altre connesse al funzionamento della scuola.

6 – Approntamento materiali didattici

Fra le altre cose che fa un CS a scuola possiamo annoverare la collaborazione nell’approntamento di sussidi didattici, per l’uso degli stessi da parte del personale docente.

Si evidenzia anche che è prevista l’esecuzione di compiti di carattere materiale inerenti al suddetto servizio, che comprendono la duplicazione di copie e l’approntamento di fascicoli.

Per quanto riguarda l’approntamento di materiali didattici fanno parte di questa mansione lo spostamento di suppellettili e lo svolgimento di servizi esterni inerenti il profilo, come per esempio il trasporto di materiali inerenti l’attività didattica.

7 – Manutenzione e custodia dell’edificio scolastico

Tra i tanti compiti che il collaboratore scolastico si trova a dover svolgere, ritroviamo la collaborazione alle attività di custodia, nonché alla buona conservazione di beni, locali e impianti.

A tal fine competono anche al CS eventuali segnalazioni al dirigente scolastico/formativo o al referente indicato di eventuali usure, malfunzionamento e guasti.

Il collaboratore scolastico svolge dunque a tal fine l’attività di pulizia dei locali scolastici e relative pertinenze, compresi gli spazi laboratoriali, degli spazi scoperti, degli arredi, anche con l’ausilio di mezzi meccanici, secondo le prescritte misure di igiene e sicurezza.

8 – Accensione e spegnimento riscaldamento ed eventuale impianto di raffrescamento

L’ex bidello è anche l’addetto all’accensione delle apparecchiature di riscaldamento e raffrescamento, nonché alla loro regolazione e spegnimento, inoltre ha la responsabilità della gestione degli impianti centralizzati, per i quali non sia prevista apposita patente.

Il CS svolge un ruolo essenziale nell’assicurare il comfort termico all’interno dell’istituto, gestendo con cura l’accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti. 

Questa responsabilità implica non solo garantire un ambiente adeguatamente riscaldato per favorire un apprendimento ottimale, ma anche un uso efficiente delle risorse energetiche

Regolando i riscaldamenti in base alle necessità stagionali e alle variazioni climatiche, il collaboratore contribuisce a ridurre gli sprechi e a ottimizzare i costi energetici dell’istituto. 

Questa attenzione al sistema di riscaldamento assicura un ambiente confortevole per gli studenti e il personale, promuovendo il benessere e la concentrazione durante le attività accademiche. 

9 – Gestione chiamate telefoniche

Il collaboratore scolastico assume un ruolo cruciale nella gestione efficiente delle chiamate telefoniche all’interno dell’istituto, infatti è anche responsabile di rispondere con cortesia e professionalità, per facilitare la comunicazione tra genitori, personale e studenti. 

Attraverso una gestione attenta delle chiamate in arrivo e in uscita, contribuisce alla fluidità delle operazioni quotidiane, garantendo un flusso informativo efficace. 

Questo ruolo richiede competenze organizzative e comunicative, oltre a una grande attenzione ai dettagli. La sua dedizione e precisione sono fondamentali per mantenere un ambiente scolastico ben funzionante e accogliente per tutti gli interessati.

10 – Tutoraggio dei collaboratori scolastici neoassunti

Il tutoraggio dei neoassunti da parte dei collaboratori scolastici rappresenta un pilastro fondamentale per garantire una transizione fluida nel mondo della didattica. 

Grazie alla loro esperienza sul campo, i collaboratori offrono orientamento e supporto pratico ai nuovi colleghi, facilitandone l’adattamento alle dinamiche e alle procedure specifiche dell’istituto. 

Questo coinvolgimento non solo favorisce lo sviluppo professionale dei neoassunti, ma anche la coesione e la collaborazione all’interno del corpo docente. I tutor contribuiscono a creare un ambiente inclusivo e solidale, in cui ciascuno si sente supportato e valorizzato. 

Grazie al loro impegno nel tutoraggio, i collaboratori scolastici giocano un ruolo cruciale nell’assicurare il successo e il benessere di tutti i membri della comunità educativa.

Extra: lavaggio stoviglie e tovagliato

Il lavaggio di stoviglie e tovagliato può diventare in alcuni casi una parte integrante delle responsabilità quotidiane del collaboratore scolastico. Questa attività assicura che gli utensili e le superfici utilizzate durante i pasti siano igienicamente puliti e pronti per il loro successivo utilizzo. 

Come stabilito nel CCNL 2007, l’assistenza durante il servizio mensa spetta a collaboratori e collaboratrici scolastiche, ma questa mansione non comprende in teoria il compito dello “scodellamento“, cioè il servire nei piatti le pietanze, poiché si tratta di una responsabilità a carico del personale dipendente degli Enti locali.

C’è tuttavia un’eccezione a questa regola, perché è possibile che gli Enti locali, accordandosi con l’istituto scolastico, versino alla scuola l’importo di quanto dovuto ai propri dipendenti per il sopracitato “scodellamento”, in modo che gli stessi CS possano essere retribuiti adeguatamente per svolgere anche questo compito.

In questo caso, attraverso un approccio attento e diligente al lavaggio, il collaboratore può contribuire alla promozione di standard elevati di sicurezza alimentare e alla prevenzione della diffusione di germi e batteri. 

Questa pratica è molto importante, perché aiuta promuovere un ambiente pulito e ordinato nell’area deputata al servizio mensa, essenziale per il benessere e la salute degli studenti e del personale. 

Con il suo impegno nel lavaggio di stoviglie e tovagliato, il collaboratore scolastico può contribuire al buon funzionamento della mensa scolastica e al benessere di tutta la comunità educativa.

Le competenze chiave per un collaboratore scolastico ATA

Affinché un’istituzione scolastica funzioni, si rende necessaria una buona organizzazione e collaborazione tra tutte le figure professionali coinvolte. Vediamo come il collaboratore scolastico costituisca parte fondamentale di questo processo.

Capacità di lavoro di squadra e collaborazione con personale ATA e docente

Un buon CS deve essere in grado di collaborare tanto con il personale docente, tanto con quello ATA. Questa partnership si basa sulla condivisione di obiettivi comuni, mirati a garantire il benessere degli studenti e a promuovere un ambiente di apprendimento efficace. 

Attraverso una comunicazione aperta e una collaborazione attiva, il collaboratore scolastico e il docente possono integrare le proprie competenze e risorse, per migliorare l’esperienza educativa degli studenti, ad esempio il collaboratore può fornire assistenza pratica nelle attività di preparazione delle lezioni, nonché nella gestione del materiale didattico e nell’organizzazione degli spazi scolastici. 

Allo stesso tempo, i docenti possono condividere con i collaboratori le proprie esigenze e visioni per il miglioramento dell’ambiente scolastico.

Insieme collaboratori e docenti possono identificare e affrontare sfide specifiche, adattando le proprie strategie e pratiche per soddisfare le esigenze individuali degli studenti. 

Questa sinergia promuove un clima di fiducia, rispetto e sostegno reciproco all’interno della comunità scolastica, contribuendo alla creazione di un ambiente inclusivo e motivante per tutti gli studenti.

Gestione delle situazioni di emergenza

In situazioni di emergenza, come gli incendi, il collaboratore scolastico lavora per garantire la sicurezza e il benessere degli studenti e di chiunque si trovi all’interno dell’edificio scolastico. 

Innanzitutto il collaboratore è addestrato per rispondere prontamente e correttamente a segnali di emergenza, come l’attivazione degli allarmi antincendio o l’avvistamento di fumo o fiamme. 

La sua prima azione è quella di contattare immediatamente i servizi di emergenza per richiedere assistenza professionale e guidare l’evacuazione in sicurezza. Durante la stessa, il collaboratore segue protocolli specifici, guidando gli studenti e il personale verso le uscite di emergenza in modo ordinato e calmo. 

Nel corso dello sgombramento il CS verifica costantemente che tutte le persone presenti siano state evacuate e fornisce supporto emotivo e rassicurante, specialmente agli studenti più giovani o vulnerabili. 

Una volta fuori dall’edificio, il CS collabora con le autorità e gli addetti ai soccorsi, fornendo loro informazioni sull’ubicazione di eventuali persone mancanti e sulle condizioni dell’edificio.

Infine il collaboratore può essere coinvolto nel coordinare punti di raccolta temporanei, per garantire che tutti gli evacuati siano contati e assistiti. 

Soft skills importanti per fornire assistenza ad alunni o docenti con disabilità

La nuova funzione del collaboratore scolastico, parte attiva nella promozione del benessere degli allievi e nella rimozione delle cause che ostacolano il loro sviluppo, diviene particolarmente importante, in particolare nell’integrazione degli allievi diversamente abili, per i quali sono necessari particolari accorgimenti organizzativi e strutturali.

Il CS deve essere molto attento a tutte quelle aree del rapporto che possono essere fonte di malessere per se stesso e per l’allievo, in particolare l’intervento con studenti con disabilità deve essere flessibile, in modo tale da rispondere alle esigenze del singolo bambino.

Il collaboratore scolastico deve essere empatico, soprattutto verso alunni o docenti con disabilità, inoltre deve personalizzare il suo approccio in base alle caratteristiche della persona che si trova di fronte.

L’individualizzazione dell’intervento e dell’assistenza, infatti, è importantissima e deve rispondere a tre fondamentali criteri di flessibilità:

  • la tipologia dell’handicap (fisico e/o cognitivo);
  • lo sviluppo delle fondamentali tappe evolutive;
  • le differenze di genere.

Individualizzare il rapporto di cura significa essere sempre in grado di valutare con attenzione le esigenze del bambino allo stato attuale, insieme agli obiettivi raggiungibili in tempi medio-brevi e ai percorsi più adeguati per coniugare efficacia ed efficienza. 

Sviluppo professionale per i collaboratori scolastici ATA

Dopo la firma del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro 2019-21 Istruzione e Ricerca, si è aperta la strada per una crescita professionale riguardo tutti i profili ATA, compreso il collaboratore scolastico. Vediamo come.

Prospettive di crescita e carriera nel ruolo di ex bidello

Con la recente sottoscrizione del nuovo CCNL, firmato da sindacati scuola e MIM, ex MIUR, si è dato il via alle procedure per passare dall’area immediatamente inferiore all’area immediatamente superiore (da A a B e da B a D). 

Per il passaggio da B a D è prevista una fase transitoria rivolta a chi ha maturato l’esperienza sul campo, considerato che per responsabilità del Miur non è mai stato bandito il concorso per DSGA. 

Il destinatario di questa novità è tutto il personale a tempo indeterminato con almeno cinque anni di servizio, in possesso del titolo di studio previsto dalla tabella B allegata al CCNL 2007 per il profilo di appartenenza. 

Il requisito dell’anzianità non è richiesto a coloro che possiedono il titolo di studio per accedere al profilo di arrivo, ad esempio il collaboratore scolastico, in possesso della maturità, può chiedere il passaggio al profilo di assistente amministrativo, anche se ha solo 3 anni di servizio. 

Per arrivare, invece, ai profili di tecnico e infermerie è comunque necessario possedere il titolo di studio e le idoneità di legge.

Opportunità di formazione continua e aggiornamento

Per il collaboratore è sempre aperta la possibilità di arricchire le proprie competenze, tanto per aggiornarsi costantemente e sfruttare le competenze acquisite in ambito lavorativo, quanto per ottenere punteggio, ai fini delle graduatorie, nonché per partecipare ai concorsi pubblici.

Il modo più semplice e veloce, per aggiornarsi ed ottenere un avanzamento in graduatoria, riguarda la possibilità di frequentare corsi di formazione per il personale ATA. Ce ne sono diversi: l’importante è affidarsi ad enti seri, riconosciuti dal Ministero.

Fra i più richiesti ricordiamo il corso OSA, Operatore Socio Assistenziale, e il corso ASACOM, Assistente Specialistico all’Autonomia e alla Comunicazione. Quest’ultimo, in particolare, fornisce 1 punto spendibile nelle graduatorie. 

L’Assistente all’Autonomia e alla Comunicazione svolge attività di assistenza di tipo socio/educative per individui con disabilità sensoriali, supportando gli educatori nella realizzazione di laboratori didattico/creativi, e nella preparazione di materiali educativi e di gioco. 

La sua figura ha il compito di facilitare l’integrazione scolastica dell’alunno con disabilità nell’ambito delle attività didattiche, stimolando l’autonomia e la socializzazione con il gruppo classe, al fine di potenziare le loro relazioni.

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