I compiti del dirigente scolastico in caso di sciopero: cosa deve fare?

Docenti che scioperano con un foglio bianco in mano

Il dirigente scolastico svolge un ruolo cruciale nella gestione generale all’interno delle istituzioni educative. È responsabile, fra le altre cose, di garantire il diritto allo sciopero del personale, assicurando al contempo la continuità dei servizi essenziali e una comunicazione efficace con studenti, famiglie e dipendenti scolastici.

Cosa deve fare il dirigente scolastico in caso di sciopero

In occasione di uno sciopero, il dirigente scolastico deve adempiere a specifici compiti per garantire un equilibrio tra il diritto del personale a scioperare e la necessità di mantenere operativi i servizi essenziali. 

Tra questi compiti rientrano: informare tempestivamente l’utenza e il personale sull’evento, invitare il personale a comunicare la propria intenzione di aderire o meno allo sciopero, organizzare i servizi minimi essenziali e assicurare il rispetto delle normative vigenti. Vediamo nel dettaglio tutti i passaggi.

Comunicazione dello sciopero

Il dirigente scolastico è tenuto a informare famiglie, studenti e personale della scuola riguardo allo sciopero proclamato. 

Secondo “l’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali”, il dirigente deve comunicare l’evento tempestivamente, preferibilmente entro cinque giorni dalla data dello sciopero, utilizzando canali ufficiali come circolari interne, e-mail o avvisi sul sito web dell’istituto. 

Questa comunicazione deve includere tutti i dettagli possibili quali la data, la durata dello sciopero e le possibili ripercussioni sulle attività didattiche. Questa scrupolosità è richiesta per permettere alle famiglie di organizzarsi di conseguenza.

Verifica delle adesioni allo sciopero

Il dirigente scolastico può invitare il personale a dichiarare in forma scritta, anche via e-mail, entro il quarto giorno dalla comunicazione della proclamazione dello sciopero, la propria intenzione di aderire, di non aderire o di non aver ancora maturato una decisione al riguardo. 

Tuttavia, tale dichiarazione è volontaria e non obbligatoria: imporre un obbligo in tal senso potrebbe, infatti, configurare un comportamento antisindacale. Pertanto, il dirigente non può effettuare una raccolta forzata dei dati sull’adesione dei docenti o del personale ATA, ma deve basarsi sulle comunicazioni spontanee ricevute.

Organizzazione dei servizi minimi essenziali

In conformità con la Legge 146/1990, il dirigente scolastico deve garantire la continuità delle prestazioni indispensabili durante lo sciopero. Questi servizi minimi includono:

  • Attività riguardanti lo svolgimento degli scrutini finali, degli esami finali e degli esami di idoneità.
  • Vigilanza sugli impianti e sulle apparecchiature, laddove l’interruzione del funzionamento possa comportare danni alle persone o alle apparecchiature stesse.
  • Adempimenti necessari per assicurare il pagamento degli stipendi e delle pensioni, compreso il versamento dei contributi previdenziali e i connessi adempimenti.

Per garantire questi servizi, il dirigente, in collaborazione con le organizzazioni sindacali rappresentative, individua il personale necessario, privilegiando la volontarietà e, in subordine, il criterio di rotazione. 

I nominativi del personale individuato vengono comunicati agli interessati almeno cinque giorni prima dello sciopero.

Cosa prevede la normativa sugli scioperi nelle scuole?

La normativa italiana disciplina il diritto di sciopero nel settore scolastico attraverso la Legge 146/1990 e successivi accordi specifici per il comparto istruzione. Queste disposizioni mirano a bilanciare il diritto del personale a scioperare con l’esigenza di garantire servizi pubblici essenziali. 

In particolare, l’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali nel comparto Istruzione e Ricerca, sottoscritto il 2 dicembre 2020, stabilisce le procedure da seguire in caso di sciopero, inclusa l’individuazione dei contingenti minimi di personale necessari per assicurare le prestazioni indispensabili.

Diritti dei docenti e del personale ATA

Il diritto allo sciopero è costituzionalmente garantito anche per i docenti e il personale ATA. 

Tuttavia, l’esercizio di questo diritto deve avvenire nel rispetto delle procedure previste dalla normativa vigente, che includono la proclamazione dello sciopero da parte delle organizzazioni sindacali e l’osservanza dei tempi di preavviso. 

È importante sottolineare che la partecipazione allo sciopero comporta la sospensione della retribuzione per la giornata di astensione dal lavoro. Inoltre, il personale non è obbligato a comunicare preventivamente la propria adesione allo sciopero, sebbene possa essere invitato a farlo su base volontaria.

Doveri del dirigente scolastico

In caso di sciopero, i doveri del dirigente scolastico sono definiti da normative specifiche che regolano il diritto di sciopero nel settore pubblico, inclusa la scuola. Di seguito, un riepilogo delle principali responsabilità:

1. Comunicazione dello sciopero

Il dirigente scolastico ha l’obbligo di informare famiglie, studenti e personale della scuola riguardo allo sciopero proclamato. Questa comunicazione deve avvenire tempestivamente, in genere almeno cinque giorni prima della data prevista, e deve contenere dettagli quali:

  • Data e durata dello sciopero.
  • Servizi minimi che potrebbero essere garantiti.
  • Eventuali disagi o modifiche nell’organizzazione delle attività scolastiche.

Il dirigente deve utilizzare canali ufficiali (circolari, avvisi sul sito web della scuola, e-mail) per garantire che l’intera comunità scolastica sia adeguatamente informata.

2. Organizzazione dei servizi minimi essenziali

La Legge 146/1990 impone che, anche durante uno sciopero, vengano garantiti i servizi pubblici essenziali, che nella scuola includono:

  • Adempimenti legati agli scrutini finali ed esami.
  • Vigilanza sugli impianti e apparecchiature scolastiche.
  • Assicurazione della sicurezza degli alunni eventualmente presenti.

Il dirigente deve individuare, preferibilmente su base volontaria, il personale necessario per garantire questi servizi. In assenza di volontari, si applicano criteri di rotazione. Tutto ciò deve essere comunicato con anticipo al personale individuato.

3. Richiesta di dichiarazione di adesione allo sciopero

Il dirigente può invitare il personale a dichiarare volontariamente se intende aderire allo sciopero o meno. Tuttavia, questa dichiarazione non è obbligatoria: i dipendenti possono scegliere di non rispondere. 

La raccolta forzata di dati sull’adesione è considerata una violazione delle normative sindacali e potrebbe essere classificata come comportamento antisindacale.

4. Assicurare il rispetto delle normative

Il dirigente è responsabile di garantire che tutte le procedure relative allo sciopero siano rispettate, sia dal punto di vista dei diritti dei lavoratori sia della continuità del servizio scolastico. 

Il DS deve inoltre monitorare che l’organizzazione dello sciopero non comprometta i diritti degli studenti o delle famiglie, ad esempio in termini di vigilanza sui minori.

5. Tutela della sicurezza

In caso di sciopero, il dirigente deve assicurare che gli ambienti scolastici rimangano sicuri e che eventuali alunni presenti a scuola siano adeguatamente sorvegliati, anche ricorrendo a personale non docente o riducendo le attività didattiche.

Questi obblighi riflettono l’equilibrio tra il diritto allo sciopero, tutelato dalla Costituzione, e il dovere di garantire la continuità dei servizi essenziali previsti dalla legge.

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