C’è un’importante novità per quanti operano all’interno del mondo scuola. Infatti, è stato firmato il Contratto integrativo per i Dirigenti scolastici.
Le parti chiamate in causa sono Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, e i sindacati della dirigenza scolastica. Gli stessi, infatti, hanno firmato il testo definitivo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI).
L’accordo in questione va a individuare gli elementi che compongono il Fondo Unico Nazionale (FUN). Si parla delle fasce di complessità, dei criteri di riparto e d’impiego delle risorse prese in esame.
Infatti, per l’anno scolastico 2023/2024, una quota è destinata alla retribuzione di posizione e una quota deve essere dirottata alla retribuzione di risultato.
È stato firmato il Contratto integrativo per i Dirigenti scolastici
Il fatto che sia stato firmato il Contratto integrativo per i Dirigenti scolastici rappresenta una notizia decisiva per molti. In particolare, si sta parlando di quanti abbiano intenzione di aderire al concorso Dirigenti scolastici 2023.
Le parole del Ministro Valditara in merito al CCNI sono esplicative. In merito, infatti, ha affermato che:
«La firma del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo conferma lo sforzo del MIM per garantire ai Dirigenti scolastici il giusto riconoscimento del loro ruolo nel sistema scolastico, prevedendo anche un innalzamento dei livelli retributivi in considerazione dell’impegno necessario a far fronte alle molteplicità di attività e responsabilità a cui la categoria è chiamata».
In precedenza era stata emanata la certificazione dell’ipotesi di contratto da parte degli organi di controllo. Per la precisione, si parla del Ministero dell’Economia e delle Finanze e del Dipartimento della funzione pubblica.
Ora che è stato firmato il Contratto integrativo per i Dirigenti scolastici si giunge alla conclusione di un ciclo. Infatti, fino a questo momento si registra una ingiustificata difformità tra le retribuzioni dei molteplici Dirigenti scolastici.
Le nuove regole
Ci sono, dunque, delle nuove regole da mettere in atto. Il CCNI stabilisce vari punti favorevoli al contesto analizzato finora. L’incremento della parte variabile consente un miglioramento generalizzato della retribuzione.
Inoltre, elimina l’eventualità che i soggetti chiamati in causa possano patire un decrementi retributivi rispetto alla situazione attuale.
Cosa vuol dire tutto ciò? Che a partire da settembre 2023 la categoria in questione percepirà regolarmente i nuovi cedolini corrispondenti all’anno di riferimento.
Oltre a ciò, ci saranno la certezza degli importi percepiti e la conoscenza del livello di complessità della scuola in cui andranno a operare.
Infine, gli Uffici dell’Amministrazione centrale e periferica hanno dedicato i loro sforzi per definire l’adozione di un Decreto direttoriale specifico per ciascun territorio regionale.
Lo scopo è quello di inviarli per il visto alle ragionerie territoriali entro il 31 luglio. Tale azione è finalizzata all’aggiornamento dei cedolini nei tempi previsti.
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