Il processo di accorpamento delle scuole, altrimenti noto come dimensionamento scolastico, rappresenta una misura di riorganizzazione che punta a migliorare la gestione amministrativa delle istituzioni educative, nonché a ottimizzare le risorse a disposizione.
Tale approccio, introdotto e rafforzato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mira a superare alcune delle criticità legate alla frammentazione del sistema scolastico e a garantire una sua maggiore efficienza, tuttavia l’accorpamento solleva una domanda fondamentale: in caso di accorpamento di scuole, quale dirigente resta?
Si tratta di una questione centrale per i dirigenti scolastici, poiché il processo può portare a situazioni di soprannumerarietà e a modifiche significative nella loro collocazione lavorativa. A causa di ciò, con il nuovo dimensionamento scolastico previsto dal PNRR, sono stati introdotti criteri e procedure specifiche per gestire la mobilità dei dirigenti scolastici, in modo da garantirne una riorganizzazione equa e trasparente.
SOMMARIO
ToggleCosa prevede il nuovo dimensionamento delle scuole previsto dal PNRR?
Il recente dimensionamento scolastico mira a risolvere alcune delle criticità storiche del sistema educativo italiano, tra le quali ci sono la gestione di scuole sottodimensionate e la carenza di personale dirigente.
L’obiettivo principale dell’operazione è assicurare che ogni istituzione scolastica abbia un proprio dirigente scolastico e un direttore dei servizi generali e amministrativi (DSGA): un cambiamento che si traduce in un maggiore equilibrio nella distribuzione delle risorse e in una gestione più efficiente delle scuole, il tutto attraverso una leadership educativa stabile.
Secondo quanto previsto dal PNRR, il dimensionamento tiene conto di alcuni fattori fondamentali, tipo il numero di alunni iscritti e le specificità territoriali, infatti in molte regioni, specialmente in aree dove predominano istituzioni scolastiche di piccole dimensioni, si è reso necessario accorpare scuole per raggiungere una soglia minima di iscritti che giustifichi la presenza di un dirigente scolastico a tempo pieno.
Un processo simile non è privo di difficoltà, poiché obbliga a scelte delicate che influiscono sia sugli studenti sia sul personale scolastico.
Perché riguarda anche i dirigenti scolastici?
In caso di accorpamento scuole, però, quale dirigente resta? La questione è strettamente legata al ruolo cruciale dei dirigenti scolastici nella gestione delle istituzioni educative.
Quando più scuole vengono accorpate, infatti, solo uno dei dirigenti può mantenere l’incarico nella nuova struttura, ciò implica che dopo l’accorpamento gli altri dirigenti vengano dichiarati soprannumerari e debbano essere ricollocati.
La scelta del dirigente che rimane si basa su alcuni criteri prestabiliti (come l’anzianità di servizio o la posizione occupata in precedenza). È certamente un processo che richiede trasparenza e criteri equi per evitare conflitti e garantire continuità nella leadership educativa.
Va aggiunto che i dirigenti coinvolti nell’accorpamento possono partecipare alla mobilità professionale per ottenere un nuovo incarico in altre istituzioni. In ogni caso è evidente quanto il dimensionamento scolastico non riguardi solo la riorganizzazione delle scuole, ma anche il futuro lavorativo di queste figure professionali.
Il problema delle scuole sottodimensionate
Le scuole sottodimensionate rappresentano una delle principali sfide del sistema scolastico italiano, soprattutto nelle regioni del Sud. Si tratta di scuole caratterizzate da un numero limitato di studenti, che spesso non dispongono delle risorse necessarie per garantire una gestione efficiente e un’offerta formativa adeguata.
In passato il problema era stato affrontato tramite accorpamenti mirati, ma è evidente che in molte aree del Sud tali misure non sono state implementate con efficacia.
La mancanza di accorpamenti ha lasciato molte scuole in una situazione precaria, dove i dirigenti sono spesso costretti a gestire più istituzioni contemporaneamente.
Un fenomeno come questo, insomma, non solo aumenta il carico di lavoro dei dirigenti stessi, ma rischia anche di compromettere la qualità del servizio educativo offerto agli studenti.
Il nuovo dimensionamento scolastico punta a risolvere queste problematiche, anche se la sua applicazione deve tener conto delle specificità territoriali per evitare ulteriori disagi.
Le fasi procedurali della mobilità dei dirigenti scolastici
Il processo di mobilità dei dirigenti scolastici coinvolti nel dimensionamento scolastico segue procedure ben definite, suddivise in diverse fasi che possono essere brevemente riassunte.
- La prima fase riguarda la conferma degli incarichi per i dirigenti che completano il triennio di servizio nella propria istituzione.
- In un secondo momento, i dirigenti scolastici le cui scuole sono state accorpate o riorganizzate vengono dichiarati soprannumerari.
- Infine i dirigenti soprannumerari hanno diritto a partecipare alla mobilità con precedenza, un processo che segue criteri ben specifici i quali tengono conto dell’anzianità di servizio, delle competenze e delle esigenze delle singole istituzioni scolastiche.
La mobilità può rappresentare un’opportunità per i dirigenti di essere ricollocati in nuove scuole, ma la sfida è gestire il procedimento con attenzione in modo da garantire trasparenza e equità.
La soprannumerarietà non deve trasformarsi in un ostacolo, ma in un’occasione per riorganizzare la leadership scolastica in modo efficace.
Cosa prevede la fusione per accorpamento?
Una delle soluzioni principali adottate per il dimensionamento scolastico è rappresentata dalla cosiddetta fusione per accorpamento, una procedura che prevede l’unione di due o più istituzioni scolastiche, senza che nessuna di esse venga formalmente soppressa.
L’esempio classico è quello di due scuole con un numero complessivo di alunni inferiore alla soglia minima prevista: queste vengono dunque accorpate in una nuova entità unica.
In caso di fusione per accorpamento, entrambi i dirigenti scolastici delle scuole coinvolte possono essere dichiarati soprannumerari.
Questo scenario comporta l’avvio delle procedure di mobilità per stabilire chi tra loro manterrà la posizione nella nuova istituzione e chi, invece, sarà ricollocato altrove.
I criteri decisionali, come si è già accennato, includono l’anzianità di servizio, la continuità didattica e le esigenze specifiche della nuova scuola. Si tratta di un approccio che, seppur complesso, mira a garantire che ogni istituzione accorpata abbia una leadership efficace e qualificata.
Cosa è cambiato dal primo settembre 2024?
A partire dal 1 settembre 2024, il dimensionamento scolastico ha subito importanti modifiche grazie al PNRR; una delle principali novità è la possibilità per ogni scuola di avere un dirigente scolastico e un DSGA, indipendentemente dal numero di alunni iscritti.
Si tratta di cambiamento che mira a superare le problematiche legate alle scuole sottodimensionate, scuole che in passato non potevano contare su una leadership stabile.
Le nuove regole stabiliscono anche criteri più flessibili per la gestione degli accorpamenti e delle mobilità dei dirigenti scolastici, tuttavia l’applicazione di queste misure varia tra le regioni, poiché in alcune aree si affrontano difficoltà specifiche nella riorganizzazione delle proprie strutture scolastiche; proprio per questo motivo appare ancora più importante sia adottare un approccio coordinato sia gestire attentamente il processo di dimensionamento.