Educazione digitale

Educazione digitale

L’educazione digitale è una disciplina che si sta sviluppando rapidamente in tutto il mondo. Si tratta di una forma di educazione che si concentra sull’utilizzo della tecnologia digitale per aiutare gli studenti a imparare a sviluppare le loro competenze nel settore.

Quindi, è un processo che coinvolge l’apprendimento di competenze digitali, come l’utilizzo di computer, tablet e smartphone. Inoltre, può essere adoperata per insegnare ai bambini come usare i dispositivi digitali.

Non solo, è utile anche per istruire sul giusto modo per navigare su Internet, su come usufruire dei social media e su come sfruttare le risorse digitali. L’educazione digitale può anche aiutare le persone a sviluppare competenze di pensiero critico.

In tutto ciò, è evidente che il mondo della scuola debba prendere seriamente l’argomento. Dunque, gli insegnanti curricolari e quelli di sostegno devono fare proprie queste competenze. Così facendo possono adoperare nel giusto modo le didattica digitale.

Che cosa si intende per educazione digitale

Nella società odierna, la tecnologia non può più essere messa in un angolo. È un argomento con cui, presto o tardi, bisogna fare i conti. Ovviamente, gli insegnanti devono fare in modo di integrare le tecnologie didattiche nelle loro lezioni senza perderne il controllo.

Infatti, gli oggetti tecnologici possono essere degli strumenti validissimi anche all’interno della didattica inclusiva. Quindi, possono rivelarsi fondamentali per supportare gli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

Non solo, poiché possono essere essenziali anche con i Disturbi Specifici dell’Attenzione e con gli ADHD. Ciò che conta, però, è che tali oggetti non prendano il sopravvento sul contenuto culturale delle spiegazioni.

In ogni caso, l’educazione digitale può aiutare le persone a sviluppare competenze di problem solving, a lavorare in team e a gestire molteplici tipi di progetti.

Questa visione, che fonde la didattica tradizionale agli oggetti digitale, è avvalorata dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. 

Ne è un esempio il Piano Nazionale Scuola Digitale, uno dei principali pilastri della Buona Scuola. A sua volta, essa è stata promossa attraverso la Legge n. 107 del 13 luglio 2015.

L’obiettivo è quello di mettere in contatto il sapere accademico con le esigenze del mondo esterno. Così facendo si rende la scuola un punto centrale delle sfide del futuro.

Cosa insegna l’educazione digitale

Parlando dell’educazione digitale è bene soffermarsi su cosa effettivamente la stessa insegni. Per prima cosa bisogna fare dei distinguo. È evidente, infatti, che questo tipo di insegnamento non possa essere uguale per tutti.

L’educazione digitale deve essere differenziata a seconda dell’età anagrafica degli alunni e dalla scuola frequentata dagli stessi. Quindi, all’interno della scuola dell’infanzia essa dovrà essere introdotta attraverso il momento ludico.

Nella scuola primaria, invece, i giochi possono essere uniti a una visione maggiormente nozionistica come quella proveniente dai quiz. Nella scuola secondaria, infine, le cose sono molto diverse.

Infatti, queste fasce di studenti sono solitamente molto autonomi nell’approccio tecnologico. Possono quindi tornare utili delle applicazioni volte all’approfondimento del materiale didattico.

Tutto ciò porta i ragazzi all’ampliamento delle proprie competenze grazie all’educazione digitale. Infatti, l’unione tra didattica tradizionale e quella digitale può aprire nuovi orizzonti finora sconosciuti.

Tuttavia, per qualsiasi tipo di istituto, l’educazione digitale deve essere praticata sotto la supervisione dei docenti. Per questo motivo, quindi, gli insegnanti devono essere costantemente aggiornati su tali tematiche.

Un buon modo per incentivare la formazione continua è quello di conseguire delle certificazioni informatiche. In questo modo, è possibile restare al passo con i tempi e aiutare le nuove generazioni a correre verso il proprio futuro.

Le tecnologie didattiche

Un buon modo per portare avanti il discorso dell’educazione digitale è quello di adoperare le tecnologie didattiche. Le stesse sono una risorsa preziosa per le scuole e le istituzioni educative in tanti campi diversi tra di loro.

Inoltre, offrono una vasta gamma di strumenti che possono essere utilizzati per migliorare l’apprendimento e l’insegnamento.

Investire in queste tecnologie può aiutare a fornire un ambiente di apprendimento più ricco e personalizzato. Infatti, possono contribuire a sostenere lo studio inclusivo e a fornire una maggiore accessibilità ai materiali educativi.

Per questo motivo, è importante che le scuole e le istituzioni educative investano nelle infrastrutture tecnologiche necessarie per supportarne l’uso.

Nell’educazione digitale, quindi, possono essere adoperati, tra gli altri:

  • il computer;
  • i software educativi;
  • gli strumenti di comunicazione digitale;
  • i dispositivi mobili;
  • i giochi educativi;
  • le piattaforme di apprendimento online.

Gli allievi, quindi, possono accedere a video, podcast, ebook e altri contenuti digitali che soddisfano le loro esigenze di studio. Tutti materiali che possono fare la differenza all’interno delle lezioni.

Ovviamente, come si è già avuto modo di vedere, questo processo deve essere controllato. Infatti, i professori non devono mai sottostare alla digitalizzazione, ma devono controllarla.

Questo anche in vista del fatto che gli alunni potrebbero facilmente distrarsi e allontanarsi dalle direttive impartite loro. L’educazione digitale, quindi, può essere un elemento aggiuntivo, ma mai sostitutivo della didattica tradizione e del ruolo del docente.

Perché è importante l’educazione digitale

A questo punto del discorso, bisogna soffermarsi anche sul motivo che rende tanto importante l’educazione digitale. Come si è visto, essa può fare da tramite all’interno dell’inclusione scolastica.

Non solo, poiché dall’inclusione scolastica si deve passare all’inclusione sociale. Non è pensabile, infatti, che all’interno della società vi siano soggetti esclusi o emarginati per motivi culturali, economici, fisici e/o psichici.

Dunque, l’utilizzo di questi strumenti può essere un ottimo modo per ridurre le differenze e portare a una maggiore equità collettiva. Da qui il progresso di quella che è la responsabilità singola e comune verso l’altro da sé.

Il comportamento di una persona, infatti, deve essere corretto anche nell’utilizzo della tecnologia e degli dispositivi social. Da qui la necessità di un’educazione digitale che riesca a far comprendere come adoperare nel migliore dei modi la tecnica.

L’educazione digitale, inoltre, non può dimenticare di istruire nelle scuole i più giovani sui pericoli del web. Tra di essi compaiono cyberbullismo, revenge porn, sextortion e body shaming. Si parla, però, anche di furto di identità e di denaro per mezzo Internet.

Condividi questo articolo