La didattica ha acquisito maggiori elementi per poter stare al passo con la società contemporanea. In tale visione è perfettamente inserita l’innovazione digitale. Un elemento che al giorno d’oggi risulta imprescindibile.
In sintesi, la tecnologia è diventata un elemento fondamentale per la scuola. Quindi, è necessario che i docenti e il personale ATA siano adeguatamente formati. Per raggiungere tale obiettivo, è possibile acquisire delle certificazioni informatiche.
Infatti, nei contesti scolastici attuali, la tecnologia non rappresenta più solamente un semplice optional. Essa costituisce l’asse portante della maggior parte delle attività amministrative e non solo.
In questo senso, il Decreto-Legge n. 36 del 30 aprile 2022 offre spunti interessanti riguardo alla formazione iniziale e continua degli insegnanti. Non è, però, l’unica normativa a favore dell’innovazione digitale.
SOMMARIO
ToggleCosa si intende per innovazione digitale
Coloro che aspirano a entrare nel mondo della scuola, quindi, devono apprendere le basi dell’innovazione digitale. È evidente come la stessa occupi un ruolo determinante per il futuro dei discenti italiani.
Prima di discutere di innovazione digitale è importante definirla correttamente. Essa mette al centro quella che è catalogata come scuola digitale.
Quest’ultima combina la tradizionale didattica con gli strumenti tecnologici. Il tutto per creare una forma di istruzione che unisce oggetti fisici e virtuali.
L’obiettivo è quello di mettere in contatto il sapere accademico con le esigenze del mondo esterno. Così facendo si rende la scuola un punto centrale delle sfide del futuro.
I docenti possono utilizzare, quindi, una vasta gamma di materiale online. Ciò porta ad approfondire ogni aspetto delle lezioni in modo dettagliato.
Strettamente collegato all’innovazione digitale è il Piano Nazionale Scuola Digitale. Un argomento che merita di essere sviscerato meglio in seguito.
Quali sono gli strumenti digitali a scuola
L’innovazione digitale, seppur importante, non deve prendere il sopravvento sulla didattica tradizionale. Essa rappresenta un dispositivo supplementare per sviluppare nuove metodologie di apprendimento.
La tecnologia, quindi, non deve essere al centro di ogni lezione e deve essere utilizzata solo quando necessario. Per questo motivo, è fondamentale che gli insegnanti amplino la loro preparazione in questo campo.
La quale cosa avviene attraverso l’acquisizione di competenze utili. Ciò lo si può fare tramite le certificazioni informatiche.
Gli enti riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, infatti, mettono a disposizione corsi preparatori in varie discipline. Tra di essi riscontriamo per i docenti:
- corso LIM;
- corso Coding;
- corso Tablet;
- corso EIPASS;
- corso Pekit.
Il personale ATA, invece, può contare sui seguenti insegnamenti:
- corso Dattilografia;
- corso Pekit;
- corso EIPASS.
Quali sono gli obiettivi del Piano Nazionale Scuola Digitale
Il Piano Nazionale Scuola Digitale, quindi, serve a mettere in pratica l’innovazione digitale. Tale progetto rappresenta uno dei principali pilastri della Buona Scuola. A sua volta, essa è stata promossa attraverso la Legge n. 107 del 13 luglio 2015.
Tale normativa si prefigge di raggiungere diversi obiettivi, tra cui il miglioramento delle competenze degli studenti. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, quindi, ha una visione positiva dell’innovazione digitale.
Tuttavia, il progresso tecnologico non deve mai mettere in ombra la cultura tradizionale. È solo attraverso una collaborazione armoniosa tra queste due componenti che la scuola può veramente evolvere.
Nel contesto dell’innovazione digitale, però, l’Italia è rimasta indietro rispetto ad altri Paesi. Infatti, la nostra nazione si piazza solo al 25° posto in Europa per numero di utenti Internet (59%).
Invece, è al 23° posto per competenze digitali di base (47%). Inoltre, è al 22° per laureati in materie STEM e al 17° per competenze ICT specialistiche.
L’obiettivo del Piano Nazionale Scuola Digitale è di ridurre queste differenze. Per fare ciò è utile che sia studenti sia insegnanti abbiano bisogno di una formazione più mirata.
Per tutti i motivi elencati finora, il Ministero dell’Istruzione e del Merito mette a disposizione risorse, piattaforme digitali e strumenti utili allo scopo.
Infatti, come afferma il documento ministeriale «l’educazione nell’era digitale non deve porre al centro la tecnologia, ma i nuovi modelli di interazione didattica che la utilizzano».