Novità 60 CFU, modifiche al DPCM formazione

Novità 60 CFU, modifiche al DPCM formazione

Il DPCM formazione concernente la riforma del reclutamento e della formazione dei docenti è attualmente in fase di esame presso la Commissione Europea a Bruxelles. Ci si attende che l’approvazione sia concessa già nei prossimi giorni. Nel corso della valutazione, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) ha considerato attentamente le richieste e i pareri espressi dagli organi consultivi, apportando alcune modifiche al testo originale. A partire dai cosiddetti “ingabbiati”. 

Il nuovo testo del decreto attuativo (DPCM 60 CFU) prevede, infatti, che le università possano considerarli in soprannumero. Liberando così posti dalla quota di riserva (40% per il primo ciclo di formazione, 30% per il secondo e il terzo) per coloro che intendono accedere all’abilitazione semplificata con soli 30 CFU anziché 60. 

DPCM formazione: Università in movimento, attesa per il via libera

Nonostante il DPCM sulla Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti sia ancora in attesa del via libera da parte della Commissione Europea a Bruxelles, le Università si stanno già attivando in vista dei percorsi abilitanti. 

Mentre il MIM, da parte sua, sta lavorando alla piattaforma per gli accreditamenti degli atenei, che si prevede sarà aperta a settembre.

Le prime stime indicano tra le 90mila e le 100mila richieste di partecipazione ai percorsi abilitanti per docenti. Una richiesta elevata e particolarmente significativa dovuta anche all’assenza di percorsi abilitanti dal 2013.  

Tra l’altro, in alcune recenti dichiarazioni del Ministro Valditara lo stesso aveva manifestato  l’intenzione di favorire l’accesso ai nuovi percorsi di abilitazione per i docenti precari attraverso una significativa quota di riserva. Nonché la concentrazione dei contenuti dei percorsi loro riservati sulle competenze teoriche ancora da acquisire.

La quota di riserva nel DPCM formazione

La bozza del DPCM prevede una quota di riserva di posti per i docenti con contratti di docenza presso scuole statali o paritarie o nei percorsi di istruzione e formazione professionale delle regioni. Il numero di posti riservati sarà stabilito nel decreto attuativo di prossima pubblicazione.

Nello specifico, la quota di riserva prevista corrisponde  – sulla base dell’offerta formativa programmata e accreditata per ogni classe di concorso in tutte le Università – al:

  • 40% per il primo ciclo;
  • 30% per il secondo e terzo ciclo.

I corsi saranno aperti a:

  • laureati magistrali;
  • iscritti a corsi magistrali o a ciclo unico (purché abbiano già conseguito almeno 180 crediti). 

Costi e prova finale

Il DPCM formazione fissa, inoltre, il costo per ottenere i 60 CFU a 2.500 euro. Mentre per gli studenti già iscritti (con almeno 180 crediti già conseguiti) e per coloro che hanno già acquisito i 24 CFU il costo sarà di 2.000 euro. 

I relativi percorsi dovrebbero concludersi entro l’anno accademico 2023/24

La prova finale sarà composta da una prova scritta e da una lezione simulata, miranti a valutare l’acquisizione delle competenze professionali. La commissione potrà assegnare un massimo di dieci punti sia per la prova scritta che per la lezione simulata. Il punteggio minimo che gli aspiranti docenti dovranno ottenere per superare la prova e garantirsi l’abilitazione all’insegnamento per la relativa classe di concorso è, in entrambi i casi, di 7/10.  

SCARICA la bozza DPCM 60 CFU

Condividi questo articolo