Percorsi abilitanti 60 CFU Unitus

Percorsi abilitanti 60 CFU Unitus

La trasformazione dell’accesso al ruolo dei docenti delle scuole secondarie è stata plasmata da recenti cambiamenti normativi. Ne sono un esempio lampante i percorsi abilitanti 60 CFU Unitus.

Gli stessi sono stati incisi dal Decreto Legislativo n. 36/2022, poi convertito nella Legge n. 79 del 29 giugno 2022. La Legge 79/2022 ha introdotto un nuovo percorso per la formazione e l’abilitazione dei docenti richiedendo almeno 60 CFU.

Questo percorso mira a sviluppare e valutare nelle nuove leve della docenza una vasta gamma di competenze. Le stesse devono essere culturali, disciplinari, pedagogiche, psicopedagogiche, didattiche e metodologiche proprie del mestiere.

Successivamente, il panorama normativo si è ampliato con DPCM 60 CFU. I candidati devono soffermarsi, inoltre, anche sulle Linee guida ANVUR

Esse sono strettamente correlate all’accreditamento iniziale dei percorsi abilitanti per gli anni accademici 2023-2024 e 2024-2025.

60 CFU, 30 CFU, 36 CFU

I percorsi abilitanti 60 CFU Unitus si soffermano sulla formazione e sull’abilitazione dei docenti comuni. Ciò avviene nelle scuole secondarie di I e II grado. Inoltre, sono inclusi coloro che insegnano materie tecniche e pratiche.

Presentano, inoltre, alcune variazioni che si discostano l’una dall’altra. Questo a seconda delle caratteristiche specifiche dell’aspirante docente chiamato in causa. Le strade che possono essere intraprese, quindi, sono le seguenti:

  • 30 CFU per i neolaureati e per coloro che non sono riusciti a conseguire i 24 CFU in precedenza;
  • 30 CFU per coloro che si presentano con un titolo di accesso e hanno accumulato almeno 3 anni di servizio nei cinque anni precedenti presso una scuola statale, di cui almeno 1 anno in una specifica classe di concorso per cui stanno partecipando al concorso;
  • 36 CFU per coloro che hanno precedentemente ottenuto i famosi 24 CFU.

Percorsi abilitanti 60 CFU Unitus: i criteri di accesso

L’Università degli Studi della Tuscia è uno degli atenei che si è mosso per portare avanti i percorsi abilitanti 60 CFU Unitus. Eppure, non tutti possono prendervi parte.

Ci sono, infatti, dei precisi criteri di accesso che devono essere rispettati dagli aspiranti docenti della scuola italiana. Gli stessi, a propria volta, seguono i dettami del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

I titoli di ammissione, inoltre, non sono uguali per tutti, ma si differenziano da concorrente a concorrente. La tabella sottostante ne dà un palese esempio:

Percorso CFUDestinatariRequisiti
60 CFULaureati
60 CFUITPDiploma fino al 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2025: laurea
60 CFUStudenti in corsi di studio per insegnantiAcquisizione di almeno 180 CFU

Le attività formative

Dopo aver analizzato i criteri di accesso, gli aspiranti partecipanti ai percorsi abilitanti 60 CFU Unitus devono soffermarsi su un ulteriore elemento. Si tratta delle attività formative che saranno chiamati ad affrontare.

Le norme imposte dal Ministero dell’Istruzione e del Merito sono fondamentali da considerare. Le stesse sono conformi alle disposizioni delineate nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 agosto 2023.

Attività formativeCFU/CFA
Discipline di area pedagogica10
Tirocinio diretto e indiretto20
Formazione inclusiva delle persone con BES3
Disciplina di area linguistico-digitale3
Disciplina psico-socio-antropologiche4
Metodologie didattiche: introduzione ai modelli di mediazione didattica per la secondaria2
Didattiche delle discipline e metodologie delle discipline di riferimento (delle classi di concorso)16
Discipline relative all’acquisizione di competenze nell’ambito della legislazione scolastica2

Università degli Studi della Tuscia

L’Università degli Studi della Tuscia, come si è visto, si è messa a disposizione per mettere in pratica la nuova formazione e abilitazione docenti. Da qui la nascita dei percorsi abilitanti 60 CFU Unitus.

Al momento, però, è in attesa delle nuove disposizioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Per mantenere i candidati aggiornati, dunque, ha creato una specifica pagina web. Non resta, quindi, che attendere le novità provenienti dal MIM in merito.

Condividi questo articolo