La flipped classroom, o classe capovolta, è un approccio didattico molto apprezzato dalla didattica attiva moderna, che tende a capovolgere letteralmente i tempi e le modalità della classica lezione frontale.
L’apprendimento, infatti, non avviene più in classe ma a casa, mentre le ore di lezione vengono destinate ad attività pratiche, coinvolgenti e multimediali. Scopriamo le origini, il metodo e come applicarlo in classe.
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SOMMARIO
ToggleCos’è la Flipped Classroom?
La flipped classroom, o classe capovolta, consiste in un approccio metodologico applicato alla didattica che “capovolge” il classico ciclo di apprendimento previsto da lezione frontale, studio a casa e verifica in classe.
I primi esperimenti sono stati condotti nel corso degli anni Novanta da Eric Mazur, professore di fisica dell’Università di Harvard, ma i veri fondatori della didattica capovolta sono riconosciuti ufficialmente in Aaron Sams e Jonathan Bergmann, entrambi insegnanti di chimica presso una scuola in Colorado.
I loro studi sono fondamentali perché operando in un contesto rurale, con un alto tasso di assenteismo, e proponendo un approccio “capovolto”, quindi fornendo le lezioni anche agli studenti a casa, sono riusciti a ottenere ottimi risultati.
Da qui, si sono resi conto che il tempo trascorso in classe potesse essere destinato ad attività più pratiche e partecipate, con un maggiore coinvolgimento degli studenti.
Dal 2012 la didattica capovolta si è diffusa in tutto il mondo, grazie soprattutto al primo manuale scritto in lingua inglese pubblicato negli Stati Uniti.
In sostanza l’obiettivo della flipped classroom è di invertire l’ordine della tradizionale lezione frontale, che prevede la spiegazione dei concetti in classe da parte dell’insegnante, lo studio a casa da parte degli studenti e, infine, la verifica finale.
Con la classe capovolta, invece, gli studenti seguono le lezioni da casa apprendendo nozioni e informazioni in anticipo e in totale autonomia, per poi tornare in classe e dedicare il tempo previsto ad attività pratiche e interattive.
A scuola, gli studenti vengono suddivisi in piccoli gruppi (secondo l’approccio della cooperative learning) per svolgere le attività proposte dal docente. Si tratta, solitamente, di compiti creativi, che stimolano la curiosità e il pensiero divergente, e l’insegnante diventa una guida incaricata di supportare gli alunni durante il processo di apprendimento.
Alla base della lezione capovolta si trovano l’interazione e il confronto; non a caso, uno dei principi della flipped classroom è proprio il costruttivismo, una teoria pedagogica secondo cui gli studenti possono apprendere proprio attraverso l’interazione con il mondo esterno e le loro esperienze personali.
Come Funziona la Classe Capovolta?
La classe capovolta ruota intorno al fatto che l’apprendimento dello studente possa avvenire tranquillamente in autonomia, tra le mura di casa, attraverso video, podcast, libri e siti Internet forniti dal docente, lasciando che il tempo trascorso in classe venga destinato all’applicazione pratica di quanto appreso con l’aiuto dei compagni.
Appare chiaro, quindi, che anche il ruolo dell’insegnante viene totalmente capovolto: non dispensa più informazioni e concetti in modo “passivo” e, dato che l’acquisizione delle nozioni si sposta a casa, in classe si dedica ad attività pratiche, coinvolgenti e interattive che vadano a stimolare altre abilità degli studenti, come il problem solving, il lavoro di squadra e il pensiero critico.
La fase di apprendimento a casa
La flipped classroom inizia con la proposta da parte del docente di un argomento da trattare o di un progetto da portare a termine. In prima battuta, quindi, l’insegnante fornisce informazioni preliminari, lasciando che gli studenti apprendano in modo autonomo e individuale una volta tornati a casa.
Tra le mura domestiche, quindi, gli alunni si informano e si documentano sull’argomento assegnato attingendo a varie risorse, che possono spaziare da libri a podcast, da siti Internet a video su YouTube, in modo da arrivare in classe il più preparati possibile.
La fase di attività in classe
Tornati in classe, gli studenti si attivano: ciascuno porta quanto appreso in casa e lo condivide con i “compagni di squadra”, mette in gioco le proprie abilità e attraverso il confronto, la cooperazione e il coinvolgimento personale porta a termine il compito assegnato.
Durante tutta l’attività in classe, il docente supervisiona, monitora e interviene se necessario. Il suo compito non è più dispensare informazioni, ma dare supporto ai vari gruppi e intensificare il rapporto tra i componenti.
La flipped classroom permette allo studente di apprendere tranquillamente in autonomia
I vantaggi della Flipped Classroom
Invertire tempi e ruoli, così come previsto dalla flipped classroom, della didattica tradizionale consente agli studenti di crescere dal punto di vista non solo scolastico, ma anche personale.
Il fatto che l’apprendimento si sposti a casa e avvenga in modo autonomo li spinge, infatti, a una migliore gestione del loro tempo e delle risorse a disposizione, rendendoli decisamente più responsabili e propositivi.
In particolare, adottare il metodo della classe capovolta comporta i seguenti vantaggi:
- stimola l’apprendimento autonomo nello studente;
- ottimizza il tempo trascorso in aula;
- migliora la capacità di interazione tra gli studenti;
- favorisce lo sviluppo di abilità digitali;
- mette al centro lo studente, che viene coinvolto in prima persona nel processo educativo;
- migliora la collaborazione tra gli studenti, soprattutto quelli appartenenti allo stesso gruppo.
Questo per quanto riguarda gli alunni, ma ci sono diversi vantaggi anche per gli insegnanti; se, nella classica lezione frontale, il loro compito è di fornire informazioni e poi valutare quanto appreso attraverso la verifica scritta e/o orale di ogni singolo studente, in questo caso possono avere un quadro più ampio e dettagliato.
Durante lo svolgimento dei compiti in classe, infatti, avvertono immediatamente se qualche studente ha difficoltà, così come percepiscono con più facilità in che modo ciascun alunno apprenda e metta in pratica le proprie abilità.
In poche parole, se gli studenti si mettono in gioco, gli insegnanti possono ottimizzare i tempi trascorsi in classe e dedicarsi ad attività interattive avendo, al contempo, una visione generale e dettagliata di ogni singolo alunno.
Come Applicare la Flipped Classroom in Classe? Qualche esempio
Per applicare la flipped classroom e renderla efficace, gli insegnanti devono essere preparati sull’argomento/progetto da proporre e organizzati sulle varie fasi da seguire, che si possono riassumere così:
- fase preparatoria, in cui l’insegnante sceglie le risorse multimediali da fornire agli studenti in modo che possano consultarle a casa e assegna loro i compiti da svolgere:
- fase operativa, dedicata allo studio individuale da parte degli studenti direttamente a casa. Ciò non si limita solo alla consultazione dei materiali multimediali, ma anche alla creazione di elaborati da presentare poi in aula a dimostrazione di quanto appreso;
- fase costruttiva e conclusiva, durante la quale gli studenti mettono insieme quanto appreso in casa e l’insegnante valuta l’apprendimento complessivo, evidenziano punti di forza e lacune da colmare.
Un esempio pratico è dato dall’organizzazione di un viaggio: nella fase preparatoria, l’insegnante propone agli alunni una meta da raggiungere e fornisce loro una serie di materiali da consultare per rendere organizzare un itinerario composto da tappe, costi, pernottamenti e mezzi di trasporto.
Giunti a casa, gli studenti attingono dalle risorse fornite, ne consultano altre se serve e organizzano l’itinerario tenendo conto di tutto ciò che possa servire durante un viaggio. In questo modo, tornati in classe, possono confrontarsi con i compagni, aggiungere dettagli mancanti al loro progetto personale e dar vita a qualcosa di completo ed esaustivo.
In ultima battuta, l’insegnante valuta i singoli progetti: ne evidenzia le caratteristiche peculiari e, se presenti, le parti mancanti, in modo che ogni studente possa comprendere su quali punti debba lavorare con più attenzione per “aggiustare il tiro”.
Se, poi, l’insegnante decide a priori di dividere la classe in gruppi, i membri di ciascuno possono cooperare e collaborare per ottenere risultati sempre più performanti, mettendo in gioco le proprie abilità personali per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Ecco perché la flipped classroom rientra nella cosiddetta didattica inclusiva, molto amata dalla didattica moderna, perché permette a tutti i componenti della classe di partecipare attivamente e, soprattutto, di far affidamento gli uni sugli altri per sviluppare competenze e abilità, gestire i conflitti, colmare eventuali carenze e, insieme, ottenere un buon risultato finale.