Anno di prova e formazione insegnanti, il ruolo dei tutor e dei dirigenti scolastici

Anno di prova e formazione

Finalmente, è stata pubblicata l’attesa circolare riguardo l’anno di prova e formazione relativo agli insegnanti neoassunti.

In sintesi, è confermato lo schema generale disegnato dal decreto ministeriale 226/2022 che ha introdotto alcuni cambiamenti rispetto agli anni precedenti.

Sono dedicate almeno 12 ore all’attività di osservazione in classe.

Affiancamento al tutor

Ciascun docente in periodo di formazione e prova è affiancato da un tutor di riferimento individuato dal dirigente scolastico con la collaborazione del Collegio dei docenti. 

Tale tutor ha il compito di seguire la formazione dell’insegnante fin dall’inizio del suo percorso.

Il docente che fa da tutor al neoassunto deve appartenere alla stessa disciplina, area disciplinare o tipologia di cattedra e deve essere operante nello stesso plesso del docente neoassunto che sta affrontando il periodo di formazione e prova.

Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo e secondo grado, il docente tutor dovrà appartenere alla stessa classe di concorso del docente di prova che gli è affidato. In caso non sia possibile ciò, si andrà a procedere per classe affine, oppure per area disciplinare.

Ogni tutor non potrà seguire la prova e formazione di più di tre insegnanti.

La figura del tutor assume particolare rilievo: assicura il collegamento con il lavoro didattico sul campo e si qualifica come mentore per i docenti neo-assunti, in modo particolare di coloro che si affacciano per la prima volta all’insegnamento.

Il docente tutor presenterà, poi, al Comitato di valutazione i risultati emergenti dal percorso compiuto in merito tanto alle attività formative predisposte, quanto alle esperienze di insegnamento e partecipazione alla vita scolastica del docente neoassunto.

In modo da riconoscere l’impegno del docente tutor durante l’anno di prova e di formazione, le attività svolte saranno attestate e riconosciute dal Dirigente scolastico come iniziative di formazione prevista dall’articolo 1 comma 124 della L.107/2015.

Inoltre, saranno organizzate appositamente delle iniziative di formazione dedicate ai docenti tutor direttamente dagli Uffici Scolastici Regionali.

Le iniziative organizzate anche in collaborazione con strutture universitarie metteranno al centro la sperimentazione di strumenti operativi e di metodologie di supervisione professionale.

Il ruolo del Dirigente Scolastico in merito alla formazione insegnanti

I dirigenti scolastici dovranno prospettare ai tutor gli impegni da affrontare, secondo quanto previsto dal D.M. 226/2022, tenendo comunque in considerazione gli ulteriori impegni formativi complessivi previsti per il personale.

Anche per i docenti che dovranno ripetere il periodo di formazione e prova è prevista la nomina di un docente tutor, possibilmente diverso da quello che lo ha seguito nel primo tentativo di anno di prova e formazione.

Si conferma ancora una volta il ruolo significativo e l’impegno attivo del dirigente scolastico nel proporre le attività formative ai docenti in periodo di formazione e prova con particolare riferimento al Patto formativo di sviluppo professionale, da considerare come incontro fra le esigenze delle nuove professionalità in ingresso e il piano per la formazione docenti a livello di istituto, nonché nell’osservazione e nella visita alle classi nelle quali i docenti neoassunti prestano servizio.

Motivo per cui si fa affidamento ad un frequente contatto ed a una comunicazione continua fra dirigente scolastico e tutor.

Ai sensi del D.M. 226/2022 per ogni docente in periodo di formazione e prova il dirigente scolastico presenterà al Comitato di valutazione una relazione completa della documentazione di tutte le attività di formazione, delle forme di tutoring e di ogni altro elemento informativo o utili all’espressione del parere riguardo l’operato del docente di formazione e prova.

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